"Ho ricevuto ieri il soggetto del nuovo film prodotto da me, scritto e diretto da Silvio Orlando e Domenico Starnone, L'orfano (titolo provvisorio). La storia è basata sull'infanzia di Orlando stesso: nato e cresciuto a Napoli, fra i bassi dei quartieri popolari e il Vomero, trascorre un'infanzia serena finché un lutto grave, quale la perdita della madre, turba l'armonia familiare. Dal soggetto ho appreso che la morte non appartiene al mondo dei bambini: con la fantasia e la vitalità sono capaci di superare il dolore per la perdita di un genitore".
Michele Placido, ospite della terza giornata del Giffoni Film Festival, apre l'incontro con la stampa esprimendo la sua gratitudine al Festival: "Il Festival di Giffoni ha mantenuto la sua naturalezza nell'arco di 38 anni di storia. Molte rassegne, invece, hanno la tendenza a deformare la loro vera natura: non si dovrebbe andare oltre i momenti di incontro e di festa. Questo è uno dei motivi per cui non partecipo più ai festival con i miei film".
Riguardo alla trasposizione in fiction di Romanzo Criminale, di cui cura il coordinamento artistico, Placido ha affermato: "Il Romanzo criminale per la televisione offre a decine di attori sconosciuti la possibilità di essere protagonisti. Se si analizzano le fiction Rai e Mediaset, si ha sempre la sensazione di un addomesticamento del prodotto e si avverte un clima di raccomandazione, cosa che non succede in Sky. Una serie con tanti giovani, tutti provenienti dall'ambiente teatrale, che sottolinea come si può investire anche sulle nuove leve".Placido, infine, ha parlato del suo ultimo film, Il grande sogno, alla settima settimana di lavorazione: "Ogni giorno riscriviamo il film, insieme agli altri attori del cast, fra cui Luca Argentero, Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio. Una storia che narra delle vicende del '68, ispirata a cinque biografie. Le vicende di quegli anni di contestazione vengono osservate anche dal punto di vista di un poliziotto, il personaggio da me interpretato. La nostra metodologia di lavoro, volta alla ricerca di continue nuove emozioni, è pericolosa ma può dare grandi soddisfazioni sul piano editoriale".