Michael Jackson è nuovamente al centro delle accuse di pedofilia dopo la presentazione del documentario Leaving Neverland e Oprah Winfrey, nell'attesa della messa in onda su HBO, ha intervistato Wade Robson e James Safechuck, le cui testimonianze sono al centro del progetto diretto da Dan Reed.
La regina dei talk show ha incontrato i tre uomini durante un evento che si è svolto mercoledì sera a New York, alla presenza di circa 100 vittime di abusi sessuali e ha espresso la sua dura condanna nei confronti di chiunque compia il reato di pedofilia.
La conversazione è stata ripresa per dare vita al documentario Oprah Winfrey Presents: After Neverland che andrà in onda il 4 marzo dopo la messa in onda del lungometraggio, suddiviso in due parti.
Oprah, che ha definito le molestie sui minori "un flagello per l'umanità", ha contattato il regista di Leaving Neverland dopo aver visto la sua opera: "Ho detto 'Dan, sei stato in grado di mostrare in quattro ore quello che io ho cercato di spiegare in 217 episodi del mio show, questo momento va oltre Michael Jackson".
La conduttrice ha introdotto il caso di Robson, che sostiene di essere stato vittima di Michael Jackson da quando aveva sette anni, fino ai quattordici, e di Safechuck, che dichiara di aver subito le attenzioni delle popstar da quando aveva dieci anni, per parlare delle tecniche con cui i pedofili si comportano con le loro vittime. Oprah Winfrey ha spiegato: "Mi ricordo quando i figli della mia amica e collega Gayle King erano più giovani e parlavo sempre di questo argomento. Lei mi rispondeva 'I miei ragazzi non si lasceranno far del male. Non accetteranno di essere puniti'. Così tanti genitori non capiscono, non si tratta di sentirsi feriti". La conduttrice ha infatti ricordato che i pedofili insegnano ai bambini come mentire per non rivelare quanto hanno subito e il modo in cui li portano a sentirsi in colpa e quasi complici di quanto accaduto.
I presenti in sala, come riporta The Hollywood Reporter, hanno applaudito in più momenti durante la visione del documentario, in particolare quando la madre di Safechuck ha rivelato che alla notizia della morte di Jackson ha pensato che non poteva più far del male a un bambino, e hanno regalato una standing ovation ad Al Chesley, un campione di football, che è salito sul palco per parlare della sua terribile esperienza vissuta quando era un teenager ed è stato molestato da un vicino che lavorava come poliziotto, mantenendo poi il terribile segreto per trenta anni.
Il regista di Leaving Neverland, Dan Reed, ha poi parlato delle critiche ricevute dagli eredi della star della musica sottolineando: "La questione al centro del discorso è ciò che è accaduto quando le porte della camera da letto si sono chiuse e si sono spente le luci. Quindi, chi sa cosa è successo? Ciò che è accaduto è tra Wade e Michael e James e Michael. Che valore giornalistico ha intervistare qualcuno che dica 'Michael era davvero una brava persona. Non ha mai fatto niente a un bambino'. E quella persona ha ottenuto un interesse enorme, un interesse economico, che porta a diffamare questi due giovani uomini".
Wade e James hanno infatti ribadito che erano soli con Michael quando hanno subito le violenze e di aver provato delle emozioni davvero contrastanti dopo le molestie.
Robson ha quindi svelato che le reazioni negative da parte dei fan al documentario sono state immediate: "Ho ricevuto un'altra minaccia di morte proprio una sera fa". Ricevere l'applauso degli spettatori presenti alle proiezioni organizzate al Sundance Festival, tuttavia, è stato molto importante: "Ho capito che non avevo mai assistito a una dimostrazione di sostegno pubblico prima di quel momento. Trovarmi qui con dei sopravissuti è il motivo per cui abbiamo realizzato il film".