Mark Hamill e James Mangold chiedono il boicottaggio della Georgia dopo la legge sulle votazioni

Mark Hamill e James Mangold sono due delle star di Hollywood che non vogliono più lavorare in Georgia dopo la nuova legge sulle votazioni.

Mark Hamill e il regista James Mangold hanno confermato che non lavoreranno in Georgia dopo l'approvazione di un disegno di legge che aumenta le restrizioni relative alle votazioni.
Il documento è stato approvato dal governatore repubblicano Brian Kemp nella giornata del 25 marzo ed è stato condannato dal presidente Joe Biden e da Stacey Abrams, scatenando inoltre l'indignazione di molte star di Hollywood.

Tra i divieti previsti dalla legge relativa alle modalità con cui sarà possibile votare nello stato della Georgia ci sono quelli relativi alla distribuzione di cibo e acqua alle persone che sono in fila. Il documento stabilisce inoltre il numero, molto inferiore rispetto al passato, delle urne che saranno disponibili per raccogliere i voti dei cittadini.

Il regista James Mangold ha scritto online: "Non dirigerò un film in Georgia. Lo stato sta usando i soldi per rubare lavori nel settore cinematografico dagli altri stati che permettono alle persone di votare. Non voglio lavorare lì. Lo stato sarà irrimediabilmente rosso con queste nuove 'leggi'".

Mark Hamill ha poi espresso il suo sostegno nei confronti del filmmaker, sottolineando online: "Assolutamente! Niente più riprese in Georgia".

Nel 2019 era già stato proposto un boicottaggio dello stato della Georgia dopo l'approvazione di una legge anti-aborto che aveva portato Reed Morano, Kristen Wiig e la produttrice Christine Vachon a dichiarare che non avrebbero più lavorato nello stato.