Manuel Agnelli e l'addio a X Factor: "Sky mi ha offerto una cifra incredibile per restare, ma...."

Addio al talent show di Sky e frecciate velenose alla musica italiana: Manuel Agnelli rompe il silenzio e torna al suo mondo.

Manuel Agnelli

Manuel Agnelli ha detto addio a X Factor con il piglio provocatorio che da sempre lo contraddistingue. E infatti non tornerà nella nuova edizione del talent, dove sarà sostituito da Francesco Gabbani. Dopo sei stagioni da giudice, il frontman degli Afterhours ha rifiutato un'offerta economicamente "incredibile" da parte di Sky, scegliendo di uscire di scena. Ma non prima di lanciare una serie di fendenti diretti all'industria musicale italiana.

X Factor, per Manuel Agnelli è un trampolino ma anche una gabbia

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Manuel Agnelli a X Factor

"Sky mi ha offerto una cifra incredibile per restare anche la prossima stagione a X Factor e sono convinto che c'è chi avrebbe fatto cose turche per una somma simile, ma ho detto no", ha spiegato Manuel Agnelli a La Stampa. Il motivo? "Non riuscivo più a vivermi la vita, troppi impegni". C'entra soprattutto il fatto che il cantante, in contemporanea, porta in scena due tour: uno dedicato a Lazarus di David Bowie e uno con la storica band, per celebrare la riedizione di Ballate per piccole iene.

L'esperienza nel talent show, confessa, gli ha offerto visibilità e possibilità economiche: dal locale aperto grazie al successo, alla rassegna Carne Fresca, suoni dal futuro. Ma Agnelli non si è mai del tutto adattato al ruolo televisivo: "Facevo fatica a stare in mezzo alla gente, odiavo accettare compromessi e soprattutto mai mi sarei aspettato di diventare addirittura un personaggio".

E il ritorno sul palco con Viti, Ciffo e Prette è il segnale di una rinascita artistica, fuori dai riflettori televisivi.

Basta ipocrisie: "La musica in classifica è sterco"

Manuel Agnelli
Manuel Agnelli

Più che un'opinione, un'accusa: "Stiamo vivendo da un ventennio in uno dei peggiori periodi musicali che io ricordi. Per dare un nome a quello che domina le classifiche bisognerebbe usare la parola sterco e non penso che ci sia un termine più appropriato". Un attacco diretto ai meccanismi delle major, ma anche a certi fenomeni urban: "Molti rapper raccontano di una periferia che si è presa gli spazi: tutte cazzate. Io ho tenuto la barra dritta, ho fatto i soldi e molti di più di tanti urban minchioni e influencer perché ho rotto i coglioni e lo faccio da 40 anni".

Per Manuel Agnelli, i giovani artisti validi esistono, ma restano schiacciati da un mercato che chiede numeri facili e costi bassi. "Al primo disco fai San Siro, ma se non funzioni più ti levano dalle scatole e finisci dallo psichiatra in meno di un anno", dice.

Il suo futuro è live

Con 19 date estive in partenza e una nuova ondata di band selezionate tramite Carne Fresca, Agnelli punta tutto sulla musica dal vivo. Fuori dagli algoritmi, dentro il rumore vero. Perché la rivoluzione, se arriverà, comincerà ancora una volta dai palchi.