Stasera su Cielo alle 21:15 appuntamento con L'usignolo e l'allodola, un classico del cinema erotico degli Anni 70, datato 1974, del regista tedesco Sigi Rothemund, con Sylvia Kristel e Jean-Claude Buillon.
La trama de L'usignolo e l'allodola racconta l'iniziazione sessuale di un ragazzo (Jean-Claude Bouillon), che, di ritorno dalla scuola per le vacanze estive, ha finalmente l'opportunità di rapportarsi con l'altro sesso.
Il film mostra le mille peripezie del protagonista nel tentativo di perdere la propria verginità: quando il ragazzo incontra Andrea (la bella Sylvia Kristel, reduce dal successo planetario di "Emmanuelle"), tenta subito di corteggiarla e la ragazza, sebbene sia anche lei vergine, è disponibile, ansiosa di darsi finalmente ad un uomo. Ma è qui che emerge il complesso del giovane, probabilmente dovuto al controllo oppressivo esercitato da una madre possessiva, dato che non riesce ad approfittare della situazione stuzzicante. Diversa sarà la situazione con la matrigna, la quale, donna di maturata esperienza, trova il modo di sbloccare il ragazzo, che finalmente riesce ad aprirsi alla vita.
L'usignolo e l'allodola rivela un lavoro preparatorio meditato, che incanala il film in quel percorso di liberazione sessuale (e del corpo della donna) che già dagli anni Sessanta aveva trovato un sostanzioso riscontro in una cinematografia che, sfidando la censura, aveva mostrato senza veli i rapporti uomo-donna, per agevolare il superamento di una certa ossessione voyeuristica, che invece ha imperversato nella nostra commedia erotica, e che relegava lo spettatore in un'interminabile fase adolescenziale. Nel film di Rothemund, oltre alla voglia di intrattenere, c'è la coscienza di compiere un'operazione culturale di emancipazione dei costumi.