Paolo Ruffini vittima di uno scherzo de Le Iene che hanno fatto credere al presentatore, attore e regista che uno dei ragazzi con la sindrome di down, facente parte del suo spettacolo comico Up&Down, fosse finito nei guai per aver rubato in un negozio.
Paolo Ruffini sta portando a teatro ormai da qualche anno lo spettacolo UP&Down con gli attori disabili della Compagnia Mayor Von Frinzius (cinque di loro con Sindrome di Down, uno affetto da autismo e uno in carrozzina). Sono stati proprio i ragazzi della compagnia insieme alla redazione de Le Iene a preparare lo scherzo per Paolo Ruffini. Uno di loro, Giacomo, si è allontanato per l'intera giornata, tornato al Teatro si è presentato accompagnato da due agenti della Polizia. Giacomo sarebbe stato colto in flagrante a rubare una maglietta in un negozio ma, interrogato, ha accusato proprio Ruffini di essere il mandante del furto.
Paolo, molto agitato, ha cercato di giustificare il ragazzo e parlando a telefono: "Ora viene fuori che io sono il Lex Luthor dei down, che c'ho una squadra di ragazzi che mando in giro per l'Italia a rubare". Come sempre succede nel programma de Le Iene l'asticella dello scherzo si è alzata. I poliziotti hanno ammanettato Giacomo urlandogli contro e facendo andare su tutte le furie Ruffini.
I due poliziotti hanno deciso di caricare sulla macchina di pattuglia l'attore stesso, ma non per portarlo in questura, bensì esattamente dove tutto era cominciato. Ad accogliere Ruffini l'intera compagnia e tutti quelli che hanno preparato lo scherzo. Così la tensione si è sciolta e Paolo, in lacrime, ha abbracciato tutti senza risparmiare un "che stronzi" liberatorio.