Paolo Ruffini: "Oppenheimer e Barbie li hanno visti tutti, ma solo per moda"

Il livornese Paolo Ruffini non ha risparmiato qualche frecciatina a Oppenheimer e Barbie dal Festival Castiglione, spiegando gli incassi come 'una moda'.

Paolo Ruffini: 'Oppenheimer e Barbie li hanno visti tutti, ma solo per moda'

Le dichiarazioni rilasciate da Paolo Ruffini al Festival Castiglione del Cinema continuano a far discutere. il comico e regista livornese, sopite alla prima edizione dell'evento organizzato sulle sponde del Lago Trasimeno, ha commentato il successo eccezionale ottenuto da Oppenheimer e Barbie definendolo una moda.

Nel corso di un intervento al Festival per presentare Perdutamente, il suo documentario sui malati di Alzheimer, Ruffini ha risposto alle domande della stampa sulla difficoltà di portare il pubblico italiano al cinema. Ecco la sua dichiarazione a Today: "Oppenheimer, così come Barbie, ha avuto un grande successo, ma non fa testo, è una moda, perché oggi sopravvive solo la moda. Evviva Nolan, che è riuscito a riempire le sale di ragazzi di 15 anni che per tre ore hanno tenuto il cellulare in tasca. Ma resta una moda. Almeno un terzo della gente che è andata a vedere Oppenheimer avrebbe dovuto andare a vedere Io Capitano, un film di impegno civile, con qualità artistica, un film internazionale".

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Ruffini ha poi proseguito spiegando che "oggi i ragazzi hanno una fruizione esclusivamente verticale. Il tempo d'attenzione è di 15 secondi con Tik Tok. In una sala per un film da tre ore di Nolan (evviva Nolan comunque!) ci vanno senza più una capacità di visione periferica. Il pubblico è disorientato anche perché le piattaforme hanno azzerato la distanza spazio-temporale, arrivano film di vecchi di cinque anni e il pubblico manco se ne rende conto. Rispetto ai prodotti italiani c'è una diffidenza enorme, abbiamo tirato fregature allucinanti, pensavamo più al tax credit che altro e quindi è venuta meno la fiducia. Ormai in sala o vanno con delle garanzie enormi e giustissime o nulla. Oggi il regista conta molto più dell'attore".