Dopo il lungo botta e risposta tra Elio Germano e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il movimento "Siamo ai titoli di coda" ha inviato una lettera proprio a quest'ultimo per chiedere un incontro urgente sulla crisi "strutturale e culturale" che da quasi due anni investe il cinema italiano.
La richiesta si affianca all'appello lanciato dal regista Andrea Segre e firmato da oltre 90 nomi del panorama cinematografico nazionale, tra cui Nanni Moretti, Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio e Pierfrancesco Favino.
"La produzione culturale è ostacolata da logiche burocratiche opache e da politiche inadeguate", scrivono i promotori, sottolineando che il disagio è ormai evidente, come dimostrato anche dal recente confronto tra Germano e lo stesso Ministro. Il movimento chiede un dialogo concreto per "restituire dignità e visione a un settore vitale per la cultura del Paese".
Il cinema italiano è in crisi: "Servono interventi urgenti"

Secondo il movimento "Siamo ai titoli di coda", non si tratta solo di salvaguardare un comparto produttivo, ma di riaffermare il ruolo del cinema come bene pubblico e strumento democratico. "Servono interventi urgenti e mirati, non risposte generiche né scontri ideologici", si legge ancora nella lettera.

Il movimento attende una risposta dal Ministero e ribadisce la necessità di aprire al più presto un confronto con gli operatori del settore, auspicando che il Ministro accolga l'appello "con responsabilità e spirito di ascolto".
Pochi giorni fa, alla conferenza stampa dei David di Donatello Elio Germano aveva così risposto alle parole rassicuranti del Ministro: "Il cinema è davvero in crisi e riteniamo che il ministero della Cultura abbia una grossa responsabilità in questo. Sentirci dire che tutto va bene, e per di più in un modo così bizzarro, è stato per me molto fastidioso".