L'albero degli zoccoli è un film del 1978 diretto da Ermanno Olmi, ambientato nella campagna bergamasca, vincitore della Palma d'oro al 31º Festival di Cannes; il film è stato inserito anche nella lista 'i 100 film italiani da salvare'. É stato deciso di mandare in onda uno dei capolavori di Olmi per rendere omaggio alla città di Bergamo, tra i comuni italiani più colpiti dall'emergenza Covid-19.
Il film, le cui riprese furono realizzate tra febbraio e maggio del 1977, è in lingua lombarda nelle sue varianti bergamasca e milanese, tipiche delle zone in cui l'opera è ambientata, la pellicola fu poi successivamente doppiata in italiano dagli stessi attori per la distribuzione italiana. Il film è stato girato nei piccoli comuni della pianura bergamasca orientale, tra Martinengo, Palosco, Cividate al Piano, Mornico al Serio, Pontoglio, Cortenuova e Treviglio.
Una delle location più importanti dell'intero film è la cascina Roggia Sale, che prende il nome dal canale artificiale sul quale si affaccia. La cascina si trova a Palosco, al confine con Cividate al Piano. Fu proprio Ermanno Olmi a scoprirla, per caso, mentre stava ritornando a Martinengo: il regista ha raccontato di essersi perso nella nebbia fitta e di essersi trovato davanti ad una tipica cascina lombarda abbandonata, che ricordava la cascina della sua giovinezza. Olmi, commosso, decise quindi che quella sarebbe stata la cascina dove avrebbe girato il film nella sua interezza.
Tutti gli attori sono contadini e gente della campagna bergamasca senza alcuna precedente esperienza di recitazione. I loro nomi di battesimo, come pure quelli dei personaggi da essi interpretati, contrariamente alla regola che vuole il nome posto sempre davanti al cognome, sono stati fatti scorrere nei titoli di coda dopo il cognome per una precisa scelta poetica del regista, che intendeva in questo modo rappresentare la condizione umile dei contadini di quegli anni.
La colonna sonora del film è composta da brani di Johann Sebastian Bach e da canzoni popolari e contadine. Olmi rispose così a coloro che contestarono l'utilizzo di una musica raffinata come quella di Bach per una storia di contadini: "Credo che la grandezza di Bach, come la poesia, non sia né aristocratica né popolaresca ma semplice ed essenziale come la verità. Perciò sono convinto che il mondo contadino e la musica di Bach si conoscessero e andassero d'accordo ancora prima che si incontrassero nella colonna sonora dell'Albero degli Zoccoli."
Parole meravigliose e sentite quelle del regista bergamasco che con "L'albero degli zoccoli", considerato uno dei suoi film più belli e ricchi di emozioni, ha dipinto un vero e proprio ritratto delle sue terre e dell'ambiente nel quale è nato, cresciuto e a cui è sempre rimasto legato.
La proposta di trasmettere L'albero degli zoccoli è stata avanzata dalla senatrice della Lega, che fa parte anche della Commissione Vigilanza Rai, Simona Pergreffi, come gesto di solidarietà nei confronti di tutti i bergamaschi: "Il film vuole essere un messaggio di incoraggiamento verso tutta la gente bergamasca in un momento drammatico per la nostra terra, Bergamo è una città martire straziata e sfinita dalla lotta contro il virus. Questo film, girato nella campagna bergamasca, recitato in dialetto, con attori presi dalla gente comune è dedicato a loro."