Il nuovo film di Mila Kunis, La ragazza più fortunata del mondo, ha scalato rapidamente le classiche di Netflix. Il progetto prodotto per la piattaforma di streaming sta però già dividendo gli spettatori e i critici a causa di una scena controversa.
La pellicola è tratta dall'omonimo libro del 2015 dell'autrice Jessica Knoll e racconta la storia di Ani Fanelli (Mila Kunis), una newyorkese con una vita apparentemente perfetta, il cui trauma - di aver subito uno stupro di gruppo a 14 anni e di essere sopravvissuta a una sparatoria al liceo - inizia a venire a galla. Questo è il momento in cui tutto inizia a disgregarsi.
L'ultimo film di Mila Kunis ha ottenuto un ampio sostegno per la rappresentazione che porta con sé un'importante riflessione sul trauma dello stupro, trauma di cui Jessica Knoll ha scritto sulla base della sua esperienza. Tuttavia, i critici hanno messo in dubbio la necessità di tre scene di violenza esplicite, come riportato da USALifeToday: "Alcune scene non erano necessarie e mi hanno messo a disagio", "Non era necessario mostrare quei momenti. Si sarebbe potuta evitare la loro rappresentazione".
La rappresentazione dello stupro sullo schermo è stata a lungo oggetto di dibattito. Da Il Trono di Spade a, più recentemente, Blonde di Netflix, numerose sono state le critiche mosse verso una scena che ha messo alcuni spettatori a disagio.
Karyn Riddle, docente alla School of Journalism and Mass Communication dell'Università del Wisconsin-Madison, dopo aver visto il film, ha dichiarato: "Sappiamo che la violenza grafica cattura l'attenzione delle persone. Causando forti reazioni emotive". Tuttavia, "le trame non devono essere grafiche per ottenere un punto di vista. Non è necessario che una scena di stupro sia esplicita per imparare una lezione positiva".
L'aggressione sessuale di Ani rappresenta un punto cruciale della trama, poiché le permette di elaborare anni di traumi repressi. La Knoll, che è stata la produttrice esecutiva del film e ha chiesto l'assistenza di Rape, Abuse & Incest National Network (RAINN) per le scene, ha dichiarato che l'intenzione era quella di mostrare che "era davvero pessima", senza bisogno di "minimizzare" la sua esperienza.
Nonostante le intenzioni, gli esperti hanno messo in dubbio la necessità di scene di stupro multiple e inquietanti della durata di circa tre minuti in totale. Molti, invece, gli spettatori che su Twitter hanno definito la storia come "estremamente necessaria". Una storia da raccontare in ogni momento e che ha permesso ad ognuno di rendere tutto più personale e, quindi, più reale.