Uscito nel 1998 e ignorato da critica e pubblico, Soldier è oggi una gemma rivalutata nel panorama sci-fi. Kurt Russell, con appena cento parole pronunciate, regala una performance potentissima fatta di sguardi e silenzi. Il film, ambientato nello stesso universo di Blade Runner, ha saputo conquistare col tempo un fedele seguito di appassionati.
Un cult nato dal fallimento
Correva l'anno 1998 quando Soldier, diretto da Paul W.S. Anderson, approdava nei cinema con il passo pesante di un protagonista atipico: un Kurt Russell praticamente muto. Nei panni di Todd 3465, soldato programmato sin dalla nascita per combattere, Russell pronuncia appena cento parole in un'ora e mezza di pellicola. Ma il silenzio, qui, parla forte: il volto impassibile, i movimenti misurati e gli occhi che raccontano una storia mai detta a voce compongono una performance fisica da manuale. Todd viene dismesso come un rifiuto bellico e scaricato su un pianeta desolato, dove scopre - tra spaesamento e lotta - l'eco remota della propria umanità.
Il film, all'epoca, fu massacrato: solo 14 milioni di incasso a fronte di un budget di 60. Ma col senno di poi, e con l'occhio più attento del pubblico odierno, Soldier appare oggi come un antesignano del minimalismo d'azione, dove la recitazione si fa gesto e non parola. Inoltre quando Soldier uscì quasi 30 anni fa, vide la partecipazione di diversi attori emergenti che non avevano ancora ottenuto il grande successo. Se il film di Anderson fosse uscito tra la metà degli anni 2000 e il 2010, avrebbe probabilmente ottenuto più visibilità grazie a tutti i grandi nomi coinvolti, ad esempio, Jason Isaacs, Corbin Bleu.

Kurt Russell si è sottoposto poi a un intenso allenamento per interpretare Todd, ma il suo infortunio dell'ultimo minuto ha quasi fatto saltare i tempi di produzione del film. Subito dopo l'inizio delle riprese di Soldier, Russell si è rotto la caviglia sinistra e si è poi infortunato la parte superiore del piede destro. Fortunatamente, i tempi di produzione sono stati riorganizzati anziché essere completamente bloccati. Sebbene non si sia notato per tutto il film, Russell ha girato tutte le sue scene fuori ordine, a seconda dello stadio di guarigione delle sue ferite.
Fallito al botteghino ma riuscito nel tempo, Soldier è oggi oggetto di culto tra gli amanti del genere. Lo stile visivo cupo e il comparto estetico lo collocano in quel crocevia cinematografico dove la CGI muoveva i primi passi verso un realismo inedito. La regia mescola scontri rallentati e adrenalina cruda, forse troppo in anticipo sui tempi, nonostante Soldier condivida l'universo narrativo di Blade Runner, scritto dallo stesso David Webb Peoples, e introduce i "replicanti" della guerra, creature geneticamente modificate che un giorno dovranno imparare a vivere per conto proprio.