Kobe Bryant: Dear Basketball, l'emozionante corto con cui vinse l'Oscar

Kobe Bryant aveva vinto un Oscar per lo splendido corto Dear Basketball: ieri l'Academy ha voluto ricordare il cestista morto in un incidente con un post dedicato.

L'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, organo americano che assegna gli Oscar, ha ricordato Kobe Bryant leggenda dello sport e autore di Dear Basketball, lo splendido corto che potete vedere qui sopra, sottotitolato in italiano, per il quale Bryant fu premiato con una statuetta.

L'omaggio a Kobe Bryant, scomparso ieri in un tragico incidente d'elicottero in California, è avvenuto su Twitter, con una foto dell'ex-giocatore dei Lakers e il seguente testo: "Dubitavano che un ragazzino potesse farcela nell'NBA, e lui dimostrò che avevano torto. Dubitavano che potesse vincere un campionato, e lui dimostrò che avevano torto. Dubitavano che potesse fare film, e lui vinse un Oscar. Come tutti i grandi artisti, Kobe Bryant dimostrò che chi dubitava di lui aveva torto. Riposa in pace." Molti internauti hanno commentato il tweet con messaggi di condoglianze per la famiglia di Bryant, chiedendosi anche se lui sarà incluso nel montaggio In Memoriam alla notte degli Oscar il 9 febbraio.

Kobe Bryant, morto all'età di 41 anni, è stato uno dei simboli del grande basket americano, giocando nei Los Angeles Lakers dal 1996 al 2016, prima di ritirarsi per motivi fisici legati all'età. Bryant spiegò le proprie motivazioni in una lettera intitolata Dear Basketball, dove ripercorreva il suo grande amore per lo sport, la gratitudine nei confronti dello stesso e la dolorosa decisione di passare ad altro. Da quel testo fu tratto l'omonimo cortometraggio d'animazione, narrato dal campione e diretto da Glen Keane, veterano di classici Disney come La sirenetta, La bella e la bestia, Pocahontas e, in tempi più recenti, Rapunzel - L'intreccio della torre. Il corto, musicato da John Williams, ha vinto l'Oscar nell'apposita categoria nel 2018, ed era solo il primo tassello di un nuovo percorso artistico concepito da Bryant, ansioso di esplorare nuove vie creative dopo aver lasciato la pallacanestro. Con questo trionfo agli Academy Awards, il celebre giocatore divenne il primo afroamericano a vincere un Oscar per il miglior cortometraggio d'animazione, e il primo ex-atleta in assoluto a vincere una delle ambite statuette hollywoodiane.