Kate Winslet approva i coordinatori di intimità: "Avrei voluto fossero stati presenti quando ero giovane"

L'attrice Kate Winslet ha raccontato perché approva la presenza sul set dei coordinatori di intimità, spiegando la sua esperienza personale.

Kate Winslet approva i coordinatori di intimità: 'Avrei voluto fossero stati presenti quando ero giovane'

Kate Winslet ha parlato dell'importanza dei coordinatori di intimità, sottolineando che avrebbe voluto fossero sul set quando era più giovane ed era impegnata nelle riprese di alcune scene romantiche.
L'attrice, attualmente protagonista sul piccolo schermo con la serie The Regime, ha infatti ricordato la sua esperienza in un'intervista rilasciata a The New York Times Magazine.

Un cambiamento importante

Commentando i cambiamenti avvenuti nel settore cinematografico e televisivo, Kate Winslet ha dichiarato: "Avrei avuto dei benefici nell'avere un coordinatore di intimità ogni singola volta che dovevo girare una scena d'amore o essere in parte nuda o stavo per girare una scena in cui baciavo qualcuno. Sarebbe stato bello avere qualcuno dalla mia parte, perché ho sempre dovuto difendermi da sola".
La star ha ammesso che avrebbe voluto dare la sua opinione su alcuni aspetti del suo lavoro: "Avrei voluto dire: 'Non mi piace quell'inquadratura. Non voglio stare qui completamente nuda. Non voglio così tante persone nella stanza. Voglio che la mia vestaglia sia più vicina'".

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Omicidio A Easttown Kate Winslet Gesso
Omicidio a Easttown: Kate Winslet col gesso al braccio

Le difficoltà affrontate da giovane

Kate ha quindi raccontato perché non si sentiva in grado di parlare: "Quando sei giovane hai così tanta paura di far arrabbiare le persone e sembrare maleducata o patetica perché potresti aver bisogno di tutte queste cose. Quindi imparare ad avere una voce e difendersi in questi ambienti è stato davvero, davvero duro".
Winslet, in particolare all'inizio della sua carriera, ha ammesso di aver evitato le critiche come meccanismo di difesa: "Stavo già vivendo un'enorme quantità di giudizi, persecuzione, tutto questo bullismo. Le persone possono chiamarmi grassa. Possono chiamarmi quello che vogliono. Ma certamente non possono dire che mi sono lamentata o comportata male. Possono passare sul mio cadavere".