Karate Kid: Ralph Macchio spiega il più grande problema del remake del 2010

Ralph Macchio, attore protagonista dei primi tre film di Karate Kid, ha parlato di un dettaglio del remake del 2010 con Jaden Smith che proprio non lo ha convinto.

A dieci anni di distanza da quello che ha rappresentato il remake del primo film di Karate Kid, l'attore Ralph Macchio ha scelto di tornare a parlare del film diretto da Harald Zwart spiegando quello che, secondo lui, ha rappresentato il maggior punto debole dell'opera.

Il film del 2010 The Karate Kid: La leggenda continua è equivalso ad un tentativo di riportare in vita la serie cinematografica partita nel 1984, prodotto da Will Smith e con Jackie Chan impegnato nel ruolo del mentore protagonista. Ad interpretare il ragazzino che "dava la cera e toglieva la cera" è stato invece Jaden Smith, il figlio di Will che all'epoca aveva poco più di dieci anni. Il film in questione non ha ottenuto il successo sperato e, molto probabilmente, viene ancora ricordato più per la canzone Nevere Say Never di Justin Bieber, facente parte della colonna sonora, che per qualcos'altro. Lo sa bene Ralph Macchio, protagonista dei primi tre film di Karate Kid, che ha di un aspetto del film che proprio non lo ha convinto, ovvero il fatto che sia ambientato in Cina, quindi come potrebbe esserci un Karate Kid senza che la disciplina abbia una effettiva casa e storia lì?

"Ha rafforzato l'eredità dell'originale", ha detto gentilmente Macchio, aggiungendo però che "Non esiste il karate in Cina, quindi avrebbe dovuto chiamarsi The Kung Fu Kid".

Ralph Macchio è poi tornato con la mente agli anni Ottanta e quindi alla sua esperienza nel film. "So che ero molto orgoglioso del ruolo. Sai, Karate Kid è stato il primo film di Hollywood che trattava dei campi di internamento giapponesi. Inoltre, c'è una scena in cui un ragazzo chiama Miyagi con un nome davvero dispregiativo e prende in giro il modo in cui parla, e Miyagi ha la meglio su di lui quando rompe le sue bottiglie di birra. Quindi, penso che sotto questo aspetto il film fosse in anticipo su alcuni temi".

A chi gli chiede se ogni tanto pensa che sarebbe potuto essere una star di maggior successo, Macchio risponde dicendo di sentirsi contento per come tutto sia andato a finire. La vita a Long Island è stata positiva per lui ed è completamente in pace con le decisioni che lo hanno portato qui.

"Se avessi cercato di cogliere tutte le occasioni presentatemi, forse avrei avuto più lavori, ma non sono riuscito a farlo perché magari stavo guardando una partita di baseball nella mia città natale. Non sono mai stato la persona più propensa al rischio, e sono sicuro che ci sono state opportunità perse a causa di ciò. Ma forse la mia cautela mi ha aiutato a rimanere con i piedi per terra, quindi sono in pace con le scelte che ho fatto" ha concluso l'attore che dal 28 agosto è su Netflix: qui potete leggere il nostro approfondimento su Cobra Kai, la serie sequel di Karate Kid.

Ricordiamo che la saga di Karate Kid, tra la trilogia di Macchio ed il film con Jaden Smith, comprende anche un quarto capitolo con Hilary Swank e Pat Morita.