Non date a Joaquin Phoenix del caratterista se non volete vederlo furioso. L'ultimo che ci ha provato, un regista di cui non viene fatto il nome, lo ha fatto "incazzare di brutto" (parole sue).
Intervistato nel corso del podcast di Theo Von This Past Weekend, il divo ha ricordato quando, sul set di uno dei suoi primi lavori, un regista gli ha detto che sarebbe sempre rimasto un semplice caratterista. Di fronte ai complimenti di una co-star, che lo aveva paragonato a un divo di alto profilo, il regista in questione si intromise e contestò il paragone.
"È una specie di codice per dire, 'Non diventerai mai una star, anche se continuerai a lavorare", ha spiegato Phoenix. "E questa cosa mi ha fatto incazzare da morire."
L'attore ha poi aggiunto: "Alla fine, però, devo ammettere che l'ho apprezzato perché mi ha fatto riflettere su come raggiungere gli obiettivi che mi ero posto".

Una carriera eccezionale, altro che caratterista
La storia ha dato ragione a Joaquin Phoenix. L'attore non solo non è rimasto incastrato in ruoli da caratterista, ma ha vinto un Oscar come miglior attore protagonista per Joker di Todd Phillips due anni dopo aver vinto il premio come miglior attore al Festival di Cannes 2017 con A Beautiful Day di Lynne Ramsay.
Interprete versatile e trasformista, Phoenix ha interpretato Johnny Cash nel biopic di James Mangold Quando l'amore brucia l'anima - Walk the Line e ha recitato in pellicole indie di culto come Lei di Spike Jonze, a fianco di Scarlett Johansson, e The Master di Paul Thomas Anderson. A partire dal 17 ottobre lo vedremo al cinema in Eddington, pungente satira politica di Ari Aster in cui Phoenix ci regala perfino un fugace nudo full frontal.