J.K. Rowling ha voluto rispondere a un articolo del New York Times in cui si sosteneva che chi si è opposto all'ideologia gender abbia dovuto spesso fare i conti con delle 'critiche spietate'.
La scrittrice ha replicato sui social sostenendo che si minimizzano eccessivamente le conseguenze di avere un'opinione diversa rispetto a quella del movimento sostenuto dagli attivisti trans.
I messaggi ricevuti da Rowling
Nel post condiviso online, J.K. Rowling dichiara infatti: "Non mi è stato semplicemente detto che ho 'tradito il vero femminismo' o ricevuto alcuni video in cui vengono bruciati i libri. Mi sono state mandate migliaia di minacce di morte, stupro e violenza. Una donna trans ha pubblicato l'indirizzo della casa della mia famiglia con una guida su come costruire una bomba".
L'autrice ha inoltre raccontato che sua figlia è stata presa di mira da un'attivista trans che ha però condiviso i dati personali di un'altra ragazza.
La creatrice di Harry Potter ha sottolineato: "Potrei scrivere un saggio di 20.000 parole sulle conseguenze subite da me e dalla mia famiglia, e quello che abbiamo sopportato non è nulla a confronto della sofferenza inflitta ad altri".
Rowling ha aggiunto che molte persone hanno perso il proprio lavoro, hanno subito aggressioni fisiche e hanno dovuto assumere qualcuno che si occupi della propria sicurezza su consiglio della polizia. Tra gli esempi c'è anche quello dell'endocrinologa Hillary Cass che ha ricevuto il consiglio di non usare i mezzi di trasporto pubblici per rimanere al sicuro.
La scrittrice ha quindi aggiunto: "Non dimentichiamo che gli apostati di genere sono stati presi di mira per crimini quali mettere in dubbio la base probatoria della transizione dei bambini, sostenere la correttezza per donne e ragazze, voler mantenere spazi e servizi riservati a un solo sesso, soprattutto per i più vulnerabili, e pensare che sia barbaro rinchiudere prigioniere insieme a maschi condannati per reati sessuali".
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Una situazione in evoluzione
Secondo l'autrice ora la situazione sta cambiando e le persone stanno iniziando ad avere dei dubbi riguardanti l'apertura avuta nel mondo dello sport o nella società: "Forse i genitori stanno discutendo del fatto che i ragazzi non dovrebbero derubare le loro figlie di opportunità nel mondo dello sport? Forse lasciare ogni uomo che dice 'Sono una donna' entrare nello spogliatoio con ragazzine di dodici anni potrebbe, dopo tutto, avere un lato negativo?".
La scrittrice sostiene che per molti anni si è minimizzato quanto subito da chi ha espresso un'opinione diversa da quella degli attivisti trans e che considera certe dichiarazioni dei veri insulti: "Una piena comprensione degli effetti dell'ideologia di genere sugli individui, sulla società e sulla politica è ancora lontana, ma so questo: quando arriverà il momento, le ricevute saranno davvero brutte da leggere, e sono decisamente troppe per poterle nascondere educatamente sotto il tappeto".