J.K. Rowling accusa la ex assistente di furto e spese non autorizzate

L'autrice di Harry Potter, J.K. Rowling ha fatto causa alla sua ex assistentedopo aver scoperto oltre 24.000 sterline di spese non autorizzate e di altri furti.

J.K. Rowling presenta Harry Potter e La maledizione dell'erede
J.K. Rowling presenta Harry Potter e La maledizione dell'erede

J.K. Rowling ha accusato la sua ex assistente personale, Amanda Donaldson, di aver compiuto delle spese personali non autorizzate e di aver rubato degli oggetti di valore, per un totale di circa 24.000 sterline di danni.

Gli avvocati dell'autrice di Harry Potter hanno infatti fatto causa alla trentacinquenne di Coatbridge, Lanarkshire, presentando le prove degli acquisti e della scomparsa di alcuni oggetti legati alla magica saga. Donaldson era in possesso di una carta di credito da utilizzare per spese di lavoro o personali su richiesta della scrittrice, e una volta al mese doveva presentare le ricevute e il rendiconto delle uscite. La donna, inoltre, poteva accedere a una cassaforte contenente contanti in valuta straniera e agli oggetti da collezione della saga alle volte utilizzati come doni per i fan o altri eventi speciali.

Nel mese di febbraio sono emerse delle discrepanze tra le spese dichiarate e quelle effettuate che hanno portato al licenziamento della donna e i legali hanno dichiarato che tra i pagamenti non autorizzati ci sono oltre 1.400 sterline spese nel negozio di candele Jo Malone, 3.629 sterline in cosmetici, quasi 1.700 sterline versate a Starbucks e 823 sterline spese presso la Bibi Bakery. Tra gli oggetti da collezione di Harry Potter "scomparsi" ci sono invece un modellino dell'Hogwarts Express del valore di 467.56 sterline, l'Harry Potter Wizard Collection che supera le 2231 sterline e un'edizione da collezione de Le fiabe di Beda il Bardo il cui valore raggiunge quasi quota 400 sterline.

J.K. sostiene poi che la sua ex dipendente si sia impossessata persino di quasi 7.800 sterline in valuta straniera da una cassaforte. Miss Donaldson ha respinto tutte le accuse dichiarando che la scrittrice non ha subito alcun danno e non ha diritto ad alcun risarcimento.