Jeremy Renner racconta il suo ritorno alla vita dopo l'incidente con lo spazzaneve nel gennaio 2023. L'attore rivela di essere stato clinicamente morto per alcuni minuti e di non aver voluto tornare indietro. Nel memoir My Next Breath, riflette sulla rinascita fisica e spirituale, sulla nuova scala di valori e sull'amore come unico investimento davvero eterno.
Jeremy Renner e il viaggio oltre la vita
Jeremy Renner ha davvero visto la morte in faccia. E non gli è dispiaciuto. Con la cruda concretezza di 30 ossa fratturate, un polmone collassato e il fegato lacerato sotto il peso di uno spazzaneve di sei tonnellate. L'incidente è avvenuto nel gennaio 2023, mentre cercava di salvare il nipote da un veicolo impazzito. In quel momento, racconta oggi l'attore, ha attraversato qualcosa di più del dolore fisico: "E non volevo tornare indietro", ha confessato durante un'intervista su Entertainment Weekly. "Ricordo che mi hanno riportato indietro e mi sono arrabbiato. Sono tornato e ho pensato: 'Uffa!'". Per pochi minuti, Renner non era più tra noi. E quando ha riaperto gli occhi, c'era solo una consapevolezza gelida: "Ho rivisto il mio occhio e ho pensato, 'Oh, m***a, sono tornato'. Ho visto le gambe e ho capito che avrebbero fatto male".

Il racconto, che prende forma nel memoir My Next Breath, è una cronaca intima di sopravvivenza ma anche di trasfigurazione spirituale. "Non c'è bisogno di parlare quando sei dall'altra parte. Il tempo è una costruzione umana, inutile. Il linguaggio, la linearità... tutto qui è solo una versione elementare dell'esistenza dello spirito".
Rinato, anche se a fatica - imparando di nuovo a camminare tra sedute di fisioterapia e dolori "scritti nel midollo" - Renner oggi dice di sentirsi il "capitano della propria nave". Senza compromessi, senza più "quel rumore bianco" che distorce la percezione dell'essenziale. "Oggi respingo tutto ciò a cui davo valore. Non investo in azioni, né in criptovalute. Investo nell'amore e nei rapporti in cui lo sperimento. Perché è l'unica cosa che puoi portare con te." Una filosofia distillata nel sangue, nata nel buio del dolore, ma lucida come la verità che arriva troppo tardi. Renner non solo è sopravvissuto: ha riscritto il senso stesso del verbo vivere.