A più di quarant'anni dall'uscita del capolavoro diretto da Ridley Scott, il franchise di Alien vive una nuova fase di popolarità. L'estate 2024 ha visto il successo al botteghino di Alien: Romulus, mentre pochi mesi dopo è arrivato Alien: Earth, accolto con entusiasmo dagli spettatori. Dopo anni in cui la saga sembrava in declino, questi due progetti hanno ridato linfa a una delle serie più amate della fantascienza.
Eppure, guardando indietro, non sempre il percorso è stato lineare. Dopo l'ottimo esordio di Alien e il sequel rivoluzionario Aliens firmato da James Cameron, il franchise ha vissuto momenti complicati. Molti fan considerano Alien 3 un punto di rottura, mentre Alien: La clonazione non riuscì a invertire la rotta. Proprio in quel periodo, nacque l'idea di un film che avrebbe potuto cambiare tutto: una collaborazione tra Scott e Cameron per il quinto capitolo della saga.
Quando James Cameron e Ridley Scott pensarono a un nuovo Alien
L'idea prese forma negli anni '90 e venne confermata da Scott in un'intervista del 2012. L'obiettivo era chiaro: riportare il franchise alle sue radici, recuperando i toni claustrofobici del primo film e l'azione spettacolare del secondo. Un equilibrio perfetto che avrebbe permesso anche il ritorno di Ellen Ripley, interpretata da Sigourney Weaver.

La forza di un simile progetto stava proprio nell'unione di due stili diversi ma complementari. Scott aveva dato vita all'incubo originale con un approccio horror realistico e inquietante. Cameron, invece, aveva trasformato l'universo narrativo ampliandone la portata con una dimensione più dinamica e militare. Una pellicola firmata da entrambi avrebbe potuto rappresentare il compromesso ideale, soddisfacendo sia chi amava l'horror psicologico sia chi cercava adrenalina e azione.
Perché il film di Cameron e Scott non vide mai la luce
Nonostante l'entusiasmo iniziale, il progetto non andò oltre la fase di sviluppo. La 20th Century Fox scelse infatti di percorrere un'altra strada, puntando sul crossover Alien vs. Predator, che uscì nel 2004. Una decisione che molti fan giudicarono azzardata e che, col senno di poi, privò il franchise di un'occasione irripetibile.

Sia Scott che Cameron non hanno mai nascosto il loro disappunto. Cameron dichiarò di aver "odiato" Alien 3, criticando la scelta di eliminare i personaggi introdotti in Aliens. Lo stesso regista sperava che un quinto capitolo con Scott potesse correggere quella direzione. Scott, dal canto suo, definì Alien vs. Predator "un'idea folle", sottolineando come il franchise meritasse ben altro.
Immaginare un film nato dalla collaborazione tra due maestri della fantascienza lascia inevitabilmente l'amaro in bocca. Quel progetto avrebbe potuto rilanciare Alien molto prima, offrendo al pubblico una pellicola capace di unire il terrore del primo capitolo alla potenza spettacolare del secondo. Non solo: avrebbe potuto restituire a Ripley un arco narrativo più coerente e soddisfacente.
Oggi, con il successo di Alien: Romulus e l'arrivo di Alien: Earth, il franchise sembra finalmente tornato in forma. Tuttavia, la curiosità su cosa avrebbero potuto creare insieme Cameron e Scott rimane fortissima. Anche senza quel film mai realizzato, il loro contributo resta fondamentale: Alien e Aliens continuano a essere due pietre miliari del cinema, capaci di influenzare ancora oggi registi e spettatori di tutto il mondo.