James Cameron critica la mobilitazione internazionale per le ricerche del Titan:"Una cosa folle"

Il regista di Titanic ha commentato con veemenza il dispiegamento di forze per cercare il sommergibile.

James Cameron con Sam Worthington sul set di Avatar

James Cameron è tornato a parlare della tragedia di OceanGate dello scorso anno, quando il sommergibile diretto al relitto del Titanic in fondo all'Oceano Atlantico implose in profondità uccidendo le cinque persone a bordo. Secondo il regista, le molteplici forze internazionali che hanno cooperato per cercare di ritrovare i resti del sommergibile.

Il 18 giugno 2023, il sommergibile Titan di OceanGate implose nell'Atlantico, durante il viaggio in profondità verso il Titanic, che si trova a 3.800 metri sotto al livello del mare. Cameron ha spiegato che il destino del sommergibile era già conosciuto e le ricerche sono state soltanto un spreco di tempo.

Ricerche inutili

In un'intervista, James Cameron ha spiegato:"Sapevamo tutti che erano morti. Avevamo già brindato ai nostri compagni caduti nella serata di lunedì". Il regista aveva segnato su un foglio l'orario dell'implosione quando gli fu comunicata la notizia:"9.25 confermata implosione. Ho letteralmente scritto su un block notes nel momento in cui ho sentito dalla mia fonte, una fonte molto affidabile, che avevano sentito un evento e lo avevano triangolato nel sito del sommergibile".

James Cameron con Sigourney Weaver sul set di Avatar
James Cameron con Sigourney Weaver sul set di Avatar

Il regista è convinto che tutto ciò che è avvenuto dopo è stato un inutile spreco di energie e tempo:"Si è trasformato in una cosa folle. Correvano tutti in giro come matti, quando sapevamo esattamente dov'era il sommergibile. Nessuno poteva ammettere che non avevano i mezzi per scendere e controllare. Quindi, correvano in giro sulla superficie mentre il mondo intero era in attesa con il fiato sospeso". Il contatto con le cinque persone a bordo del Titan si perse poche ore dopo la loro discesa verso il relitto del Titanic e un suono compatibile con un'implosione o un'esplosione venne captato dalla Marina statunitense, che non lo ritenne comunque chiaro per definire cosa fosse effettivamente successo.

Alle ricerche parteciparono Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Francia e Canada.