La sorella di Christopher McCandless, l'escursionista la cui odissea di due anni attraverso l'America culminata nel gelo dell'Alaska è stata immortalata nel libro e nel film dal titolo Into the Wild, afferma che la sua spedizione non fu mossa soltanto dal suo amore per la natura e dal suo spirito avventuroso, ma anche dalla sua intenzione di rompere i legami con i suoi genitori dopo quella che lei definisce "un'infanzia traumatica".
Chris McCandless aveva 22 anni e si era appena laureato nel maggio 1990 quando partì per l'Ovest dell'america in un viaggio che alla fine lo avrebbe portato nelle terre selvagge dell'Alaska. Poco più di quattro mesi dopo aver raggiunto la sua meta, il corpo di McCandless fu trovato dai cacciatori in un autobus abbandonato che aveva trovato a 30 miglia di distanza dalla città più vicina. McCandless era morto di fame, il suo cadavere pesava poco più di trenta chili.
La sorella di Chris, Carine McCandless, ha pubblicato un libro intitolato The Wild Truth in cui l'autrice spiega la storia della famiglia. Nel libro Carine scrive che suo fratello ha lasciato tutto, casa e famiglia, per allontanarsi dai loro genitori. Descrive il ruolo di sua madre, in principio soltanto una vittima di un padre violento ed in seguito una complice che incolpava i suoi figli per le violenze ricevute.
Tutto ciò spiega, scrive McCandless nel libro, perché suo fratello voleva allontanarsi dalla famiglia, scomparendo senza dire a nessuno dove stesse andando. The Wild Truth include anche un estratto di una lettera che Chris scrisse a Carine pochi mesi prima di dare il via alla sua fatale spedizione: "Quando sarà il momento giusto, in modo brusco e veloce eliminerò completamente i nostri genitori dalla mia vita, non saranno più i miei genitori... chiuderò i rapporti con loro, una volta per tutte, per sempre."