Stasera alle 21.15 su RAIUNO andrà in onda In arte Nino, un viaggio nella vita del grande Nino Manfredi. La fiction parte dal 1943 quando Saturnino Manfredi, si iscrive all'Accademia d'Arte Drammatica fino al successo nel 1958 con la partecipazione a Canzonissima.
Nel mezzo vedremo un susseguirsi di eventi che lo hanno portato a scoprire, quasi casualmente, il suo talento speciale e il suo destino: la morte miracolosamente scampata in Sanatorio, gli anni difficili della guerra, il rapporto conflittuale con il padre Romeo che gli impose una laurea in legge, gli studi clandestini all'Accademia d'Arte Drammatica, gli inizi come attore al Teatro Piccolo di Roma con Tino Buazzelli e l'incontro con Emilia, quella che sarà la donna della vita.
Elio Germano interpreta il Nino nazionale, mentre Miriam Leone è Emilia. In arte Nino è stato diretto dal figlio Luca Manfredi che ha firmato la sceneggiatura insieme a Elio Germano, le musiche sono di Nicola Piovani, Luca è anche autore del soggetto insieme a Dido Castelli.
Nino Manfredi, nel ricordo di un grande attore (12 foto)
Nino e Totò
Manfredi con Totò, con il quale aveva un rapporto di stima e amicizia. Agli inizi Nino ebbe un piccolo ruolo in Totò, Peppino e la Malafemmina e fu voce narrante di Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi. E poi si ritrovarono a recitare insieme in Operazione San Gennaro.
L'audace colpo dei soliti ignoti, 1959
Il primo grande successo al cinema, per il quale fu chiamato da Nanny Loy - che diventerà uno dei suoi registi - a ''sostituire'' Marcello Mastroianni, che aveva fatto parte del cast del primo, fortunatissimo film.
Riusciranno i nostri eroi... 1968
Accanto ad Alberto Sordi, nel film di Ettore Scola, nei panni di un uomo ''misteriosamente scomparso in Africa''. Manfredi avrebbe dovuto interpretare il protagonista, ma aveva altri impegni e gli fu affidato un ruolo secondario.
Straziami ma di baci saziami, 1968
Manfredi accanto a Ugo Tognazzi nella commedia diretta da Dino Risi. Il titolo del film riprende le parole di ''Creola'', un tango passionale del 1926.
Nell'anno del Signore, 1969
Manfredi accanto ad una splendida Claudia Cardinale, nel film di Luigi Magni, primo di una trilogia che prosegue con ''In nome del Papa Re'' e ''In nome del popolo sovrano''.
Per grazia ricevuta, 1970
Il suo esordio alla regia di un lungometraggio, che lo vede anche interprete e che fu premiato al Festival di Cannes per la miglior opera prima.
Le avventure di Pinocchio, 1972
Nella popolare fiaba televisiva di Luigi Comencini, Manfredi è Geppetto. Accanto a lui, oltre al piccolo Andrea Balestri, ci sono anche la Lollo in versione Fata Turchina e Franco e Ciccio nei panni del Gatto e la Volpe.
Lo chiameremo Andrea, 1972
Con Vittorio De Sica e Mariangela Melato sul set. I due attori interpretano una coppia che non riesce ad avere figli. A complicare ulteriormente le cose, arriverà una gravidanza isterica.
C'eravamo tanto amati, 1974
Inserito nella lista dei '100 film italiani da salvare', la pellicola di Ettore Scola vede Manfredi accanto a Gassman e Stefano Satta Flores, oltre a Stefania Sandrelli, Aldo Fabrizi, Marcello Mastroianni e Giovanna Ralli.
Café Express, 1980
Diretto da Nanni Loy, qui offre una delle sue più grandi interpretazioni, con cui vinse il suo sesto ed ultimo Nastro d'Argento. Nel corso della sua carriera ha vinto anche cinque David di Donatello, oltre a quattro David ''speciali''.
A proposito di caffè...
Manfredi è ricordato anche per i tantissimi spot di una celebre marca di caffè, che hanno contribuito a rafforzare la sua popolarità. Qui lo vediamo anche in versione ''moro''.
Una targa dedicata
La strada principale del Giardino degli Aranci, a Roma, intitolata a Manfredi. Qui l'attore era solito recarsi volentieri, anche per incontrare amici e colleghi, ma anche per ''studiare'' i comportamenti della gente e prendere spunto per le sue interpretazioni.