Il miracolo di Kusturica

Il regista, che è a Cannes per presentare il suo ultimo film 'Life is a miracle', ha parlato del suo cinema, dell'amore e della famiglia.

Emir Kusturica non prende posizione sul governo Milosevic, ma annuncia di essere accanto ai precari che in questi giorni - nonostante fosse stata sancita una "tregua" tra loro e la direzione del festival - hanno occupato un cinema e ricevuto l'appoggio da parte di celebrità come Asia Argento e Michael Moore; polemico ed ironico come sempre, il regista ha presentato a Cannes il suo ultimo film Life is a miracle, nove anni dopo aver vinto la Palma d'oro con Underground.

Il film è la storia d'amore tra Luka e Sabaha sullo sfonto della guerra nella ex-Jugoslavia, ma Kusturica ci tiene a puntualizzare che la politica non è il fulcro della storia, ma ha solo un impatto sulle vicende private, e nulla più: "E' successo in Bosnia, ma avrebbe potuto succedere in qualsiasi teatro di guerra, anche in Ruanda" ed è una storia realmente accaduta, che è stata raccontata al regista da un serbo di Tolosa dopo la fine della guerra, una storia, che secondo Kusturica era "talmente eterna e shakesperiana che doveva essere raccontata".

Il regista, che si dice un grande amante degli animali, poi ha parlato del suo cinema, 'Ogni film che ho fatto riguarda la famiglia. Questo mitico e centrale ambiente umano che noi chiamiamo famiglia mi ha sempre attirato istintivamente, perché non ho scelto consapevolmente di occuparmene. Poi dopo aver visto che nei primi film ritornava sempre questo tema ho deciso di sviluppare l'idea della famiglia in tutta la mia filmografia. Mi sento più come un pittore che come un regista perché ho scelto di ripetere dei motivi come la famiglia e gli animali e degli elementi di felicità che ho replicato, cogliendoli da altri film che mi sono piaciuti'.

Ma anche l'amore, oltre alla famiglia, è uno dei temi centrali nella filmografia di Kusturica, ed infatti per il regista bosniaco l'amore è un ingrediente essenziale del cinema, qualcosa che è ancorato all'essenza del genere umano. E del cinema di oggi? "Il cinema dà poche risposte alla vita, si limita a seguire il mercato e non l'arte. Io credo che il cinema dovrebbe essere più elevato della vita'.