Sul set de Il Macellaio la protagonista del film, Alba Parietti, si ritrovò a girare una scena di sesso davvero calda ma... ma la troupe preferì seguire una partita di calcio, piuttosto che farsi ipnotizzare dalla sua performance.
Lo scorso anno Alba Parietti è stata ospite di Francesca Fagnani nel programma Belve, incentrato su donne che si sono fatte spazio nella società. In quell'occasione la conduttrice e opinionista ha raccontato vari aspetti della sua vita, alcuni dei quali legati alla sua breve carriera cinematografica. Nel 1998 Alba è stata la protagoniste del film Il Macellaio diretto da Aurelio Grimaldi. Il film, sebbene fosse classificato come erotico, faticò ad ottenere il divieto ai minori di diciotto anni "Facemmo addirittura fatica a farci dare il divieto ai minorenni. Ci volevano dare i 14 anni". La Parietti ha raccontato che la mancanza di appeal del film le fu chiara già durante la ripresa.
Alba si riferisce a quello che accade mentre lei girava con Miki Manojlović una scena particolarmente bollente: "Mi resi conto che eravamo molto poco erotici quando girando una delle scene di sesso più forti la troupe disse ad Aurelio 'A Dottò ce sta la partita'", ha raccontato la Parietti che in quel moneto pensò: "Se questi della troupe preferiscono vedere la partita che me, che all'epoca ero 'l'icona del sesso', in un amplesso pazzesco, questa scena, di sesso, non ecciterà nessuno. E così è stato".
Parlando con Francesca Fagnani l'opinionista ha rivelato: "Le persone non lo sanno, ma nelle scene di sesso usavamo la pelle di daino per non avere un contatto fisico". Il macellaio non ha avuto un grande successo al Cinema ma è stato passato molte volte dai canali privati: "il film è andato in onda più della Passione di Cristo!", ha commentato divertita la Parietti.
Alba Parietti, che in questi giorni ha pubblicato il libro La cacciatrice di narcisi, ha raccontato che Tinto Brass le offrì il ruolo di protagonista per il film Così fan tutte ma fu costretta a rifiutare "avevo un figlio piccolo, Così fan tutte andava oltre", e così la parte andò a Claudia Koll.