Hulk Hogan, svelata la causa della morte dell’icona del wrestling

Il leggendario wrestler e star della WWE è scomparso a 71 anni: il rapporto del medico legale rivela dettagli sulle sue condizioni.

Hulk Hogan

La notizia della morte di Hulk Hogan, pseudonimo di Terry Bollea, ha scosso il mondo dello spettacolo e dello sport. Il leggendario wrestler è deceduto all'età di 71 anni il 24 luglio nella sua casa di Clearwater, in Florida. A chiarire definitivamente le circostanze del decesso è stato il rapporto ufficiale del medico legale della contea di Pinellas, che ha indicato come causa un infarto miocardico acuto, comunemente noto come attacco di cuore.

Secondo il documento, Hogan soffriva di fibrillazione atriale (AFib), una patologia cardiaca caratterizzata da un battito irregolare e spesso accelerato. Il referto evidenzia inoltre una storia clinica di leucemia linfatica cronica (CLL), un tipo di cancro del sangue che può compromettere la produzione di globuli bianchi da parte del midollo osseo. Le sue condizioni di salute erano dunque già complesse prima dell'arresto cardiaco che ha portato al decesso.

La carriera straordinaria di Hogan tra ring, titoli e icone del wrestling

Entrato nel mondo del wrestling professionistico alla fine degli anni '70, Hogan si fece notare sin da subito per il suo carisma e la presenza scenica.

Una foto di Hulk Hogan
Una foto di Hulk Hogan

Nel 1979 entrò nella World Wrestling Federation (oggi WWE), dove divenne presto un'icona mondiale. I suoi duelli contro avversari del calibro di Andre the Giant sono diventati leggendari, contribuendo alla diffusione globale del wrestling come forma di intrattenimento.

Hogan ha vinto sei titoli mondiali WWE, diventando un simbolo per milioni di appassionati e un punto di riferimento per intere generazioni di atleti. La sua immagine, fatta di bandane rosse, muscoli scolpiti e "Hulkamania", ha oltrepassato i confini dello sport, arrivando anche nel cinema e nella cultura pop.

Il progetto Real American Freestyle e l'eredità lasciata da Hogan

Tre giorni prima della notizia della sua scomparsa, Fox Nation aveva annunciato l'acquisizione dei diritti per trasmettere Real American Freestyle (RAF), una nuova lega di wrestling co-fondata dallo stesso Hogan insieme a Eric Bischoff e Chad Bronstein.

Forza Babbo Natale
Forza Babbo Natale: Hulk Hogan in un'immagine promozionale

In una nota ufficiale, Bronstein ha ricordato con commozione la figura di Hogan, definendolo non solo un commissario e cofondatore, ma anche un amico e una guida. "Hulk Hogan credeva che il wrestling fosse qualcosa di più di uno spettacolo: era fratellanza, sacrificio e grandezza. E la RAF era un'estensione di questa sua visione", ha dichiarato.

L'impegno personale di Hogan nel progetto era profondo: partecipava attivamente alla selezione degli atleti, visionava i filmati e condivideva esperienze. Il suo coinvolgimento andava oltre il ruolo formale e testimoniava quanto credesse nel potenziale umano e sportivo della lega. Ora, la RAF viene considerata parte integrante del suo lascito.

Reazioni e primi dettagli condivisi da stampa e colleghi

A diffondere per primo la causa della morte di Hogan è stato il New York Post, che ha ottenuto accesso al documento medico. Intanto, il mondo del wrestling ha reagito con commozione e gratitudine, rendendo omaggio a una figura che ha segnato la storia della disciplina.

Nel comunicato ufficiale, Chad Bronstein ha ribadito l'importanza del contributo umano e professionale offerto da Hogan alla sua lega e al wrestling in generale. "È nostro compito onorare la sua memoria portando avanti quello che ha iniziato", ha concluso.

Con la sua scomparsa, Hulk Hogan lascia un vuoto difficile da colmare, ma anche un'eredità incancellabile fatta di passione, determinazione e impatto culturale. Il suo nome resterà legato per sempre alla storia del wrestling e all'immaginario collettivo di milioni di fan in tutto il mondo.