Gli eredi di Aldo Gucci - guida della maison tra il 1953 e il 1986 - hanno rilasciato una dichiarazione su House of Gucci. A quanto pare, la famiglia Gucci sarebbe rimasta sconcertata dalla visione dell'ultimo film di Ridley Scott.
Come riportato da Variety, la dichiarazione rilasciata all'agenzia italiana ANSA recita: "La produzione del film non ha consultato gli eredi di Aldo Gucci prima di procedere con la scrittura e le riprese di House of Gucci. L'intera famiglia è stata descritta come ignorante e insensibile nei confronti del mondo circostante".
La famiglia Gucci ha proseguito: "Inoltre, la rappresentazione è ben lontana dalla realtà e attribuisce ai protagonisti comportamenti che non si addicono loro. Questo è estremamente triste sul versante umano e non rende onore alla fama del brand". Attraverso le sue dichiarazioni, la famiglia si è anche schierata contro la rappresentazione di Patrizia Reggiani. A questo proposito è stato criticato "il ritratto come vittima in un mondo di uomini e di cultura maschilista. Questo aspetto è ben lontano dalla realtà, dal momento che Gucci è sempre stato un esempio di inclusività".
Secondo quanto dichiarato, infatti, nel corso degli anni Ottanta diverse donne ricoprivano ruoli assai prestigiosi nell'ambito della maison di moda. Infine, la conclusione: "Gucci vive per onorare la memoria degli antenati e dei suoi predecessori, infangati da uno spettacolo del genere. La famiglia Gucci si riserva la possibilità di procedere legalmente per proteggere il nome, l'immagine e la dignità dei propri cari".
Al momento, però, i Gucci non hanno ancora sporto denuncia contro Ridley Scott e Warner Bros. A proposito delle critiche ricevute da Patrizia Gucci - che ha accusato il regista di voler trarre profitto dalla falsa rappresentazione della sua famiglia - , Scott ha dichiarato a BBC Radio 4: "La signora deve ricordare che un membro della famiglia Gucci è stato assassinato e un altro è andato in carcere per evasione fiscale. Non è me che deve accusare di voler trarre profitto dalla sua famiglia".
Di seguito, la nota integrale della famiglia Gucci a proposito di House of Gucci: "La famiglia Gucci prende atto dell'uscita del film House of Gucci ed è sconcertata perché, nonostante l'opera affermi di voler raccontare la vera storia della famiglia, i timori sollevati dai trailer e dalle interviste rilasciate finora sono confermati: la narrazione è tutt'altro che accurata. La produzione non si è preoccupata di consultare gli eredi prima di descrivere Aldo Gucci - presidente dell'azienda per 30 anni - e i membri della famiglia sono descritti come teppisti, ignoranti e insensibili al mondo che li circonda. Questo è estremamente doloroso dal punto di vista umano e un insulto all'eredità su cui il marchio è costruito oggi. Ancora più discutibile è la ricostruzione che diventa mistificante quasi fino al paradosso quando arriva a suggerire un tono indulgente verso una donna che, condannata in via definitiva per essere stata la mandante dell'omicidio di Maurizio Gucci, viene dipinta non solo nel film, ma anche nelle dichiarazioni dei membri del cast, come una vittima che stava cercando di sopravvivere in una cultura aziendale maschilista. Questo non potrebbe essere più lontano dalla verità."
"Inoltre, nel corso dei suoi 70 anni di storia durante i quali è stata un'azienda familiare, Gucci è stata un'azienda inclusiva. Infatti, proprio negli anni '80 - il contesto storico in cui è ambientato il film - le donne ricoprivano diverse posizioni di vertice: che fossero membri della famiglia o estranee ad essa, queste includevano il presidente di Gucci America, il capo del Global PR & Communication, e un membro del consiglio di amministrazione di Gucci America. Gucci è una famiglia che vive onorando il lavoro dei suoi antenati, la cui memoria non merita di essere disturbata per mettere in scena un film che non è vero e che non rende giustizia ai suoi protagonisti. I membri della famiglia Gucci si riservano ogni diritto di proteggere il nome, l'immagine e la dignità dei loro cari".