Josh Brolin aveva 16 anni quando ottenne il ruolo nel film I Goonies di Richard Donner, in cui interpreta Brandon 'Brand' Walsh, un atleta liceale e fratello maggiore di Mickey (Sean Astin). Intervistato da People in vista dell'uscita del suo memoir From Under the Truck, Brolin ha raccontato un aneddoto della lavorazione.
All'epoca, l'attore ebbe un approccio super-intellettuale al suo personaggio adolescente che Steven Spielberg, produttore del film, stroncò in maniera piuttosto plateale, chiedendogli di recitare solamente le battute che leggeva sul copione, senza perdersi in astrusi pensieri.
Recita e basta
"Penso che il mio personaggio stia andando fuori di testa, e i tunnel rappresentano l'interno del grembo materno, e lui sta cercando di tagliare quel cordone ombelicale" ha raccontato Brolin di aver proposto a Spielberg questa visione di Brandon, che ha prontamente respinto tale interpretazione.
"Mi ha guardato e ha detto 'Sì, recita. Dì semplicemente quello che c'è sulla pagina'. Non stava facendo l'antipatico" ha specificato Brolin "Aveva ragione". L'attore ha definito il film probabilmente la più grande esperienza di tutta la sua vita, anche in relazione alla sua giovane età dell'epoca.
Grande avventura
"È stato un momento, a 16 anni, che non pensavo sarebbe mai potuto accadere. Ero stato cacciato di casa. Andai a vivere sul divano di mio padre, che viveva con qualcuno in quel periodo, e pensavo che dovevo rimettermi in sesto. E poi, dopo 350 provini o giù di lì, e persone che mi dicevano che avrei dovuto trovare un'altra professione perché non ero bravo, ho adorato quella sfida [I Goonies]".
Il cast del film di Richard Donner includeva diverse altri giovanissimi attori in rampa di lancio come Martha Plimpton, Corey Feldman, Jeff Cohen, Kerri Green e Ke Huy Quan. I Goonies racconta la storia di un gruppo di ragazzini che scoprono una vecchia mappa del tesoro e partono alla ricerca delle ricchezze di un leggendario pirata chiamato Willy l'Orbo. Una famiglia di criminali li insegue nella speranza di rubare il tesoro per sé. Il film, scritto da Chris Columbus, è basato su una storia di Steven Spielberg.