Martedì 26 Ottobre, Alan Cumming ha parlato del suo nuovo libro di memorie Baggage: Tales from a Fully Packed Life con Anthony Mason, su CBS Mornings. Durante la conversazione, l'attore si è aperto a proposito di GoldenEye e dei pensieri suicidi che l'hanno tormentato per anni, menzionando anche gli abusi subiti quando era un bambino.
Nell'intervista, Alan ha rivelato che uno dei suoi "momenti più bui" è stato il giorno in cui ha preso parte alle audizioni del film di James Bond del 1995, Goldeneye: guardando indietro, la star si è resa conto che in quel momento era a un passo dal suicidio.
"In realtà è stato uno dei giorni peggiori della mia vita. Mi sentivo davvero, davvero, davvero giù. Solo ora penso: 'Oh povero piccolo, oggigiorno avresti potuto dire che eri sul punto di suicidarti'", ha spiegato Cumming. Tuttavia, dopo aver ottenuto il ruolo di Boris Grishenko nel film Alan ha detto che la sua vita è cambiata per sempre.
"È qualcosa che ho capito mentre scrivevo, Hollywood mi ha salvato", ha continuato l'attore scozzese. "Ho questo mio mantra, che è 'Annulla, continua.' Quando succede qualcosa di brutto penso: 'Va bene, è successo, non posso farci niente, posso soltanto decidere di andare avanti'".
Il secondo libro di memorie di Alan Cumming è il seguito del suo tomo del 2014 intitolato Not My Father's Son in cui ha descritto dettagliatamente la sua dolorosa infanzia: "Quando avevo 28 anni, all'improvviso, mi sono ricordato di tutte queste cose terribili della mia infanzia. E' ancora con me, la mia infanzia è ancora parte di me. Tutti ci portiamo appresso qualcosa, abbiamo tutti un trauma".