Gli orologi del diavolo è ispirato a una storia vera: la fiction di Rai 1 con Beppe Fiorello infatti, è basata sull'omonimo libro scritto da Gianfranco Franciosi, il primo civile infiltrato nei cartelli di narcotrafficanti spagnoli e sudamericani.
La storia di Gianfranco Franciosi inizia nel 2005 a Bocca di Magra, tra Sarzana e La Spezia. Franciosi ha 25 anni ed è meccanico navale, uno dei migliori della zona e questo gli permette una certa stabilità economica. All'epoca è sposato con una ex ballerina degli 883 di nome Marika.
La vita di Gianfranco, che nella fiction di RAI 1 viene chiamato con un nome di fantasia, Marco Merani, cambia quando Giuseppe Valentini gli chiede di aggiustare un motoscafo in cambio di una forte somma di contanti. Gianfranco accetta senza sapere che quell'uomo è un trafficante romano affiliato della Banda della Magliana. In seguito Franciosi scopre la vera identità del suo cliente attraverso le immagini del telegiornale: si chiama Giuseppe Valentini e il suo è in prima pagina perché è stato ucciso in uno scontro a fuoco tra trafficanti.
Poco tempo dopo Gianfranco viene avvicinato da due nuovi clienti, il boss spagnolo Elías Piñeiro Fernandez e un camorrista appartenente al clan Di Lauro. La richiesta dei due è atipica: deve costruire un gommone molto veloce che preveda un doppio fondo e sia dotato di un radar e un GPS.
Gianfranco questa volta si insospettisce e tramite un amico poliziotto contatta gli investigatori che seguono il traffico dei narcos e che gli chiedono di aiutarli nell'indagine: Franciosi deve accettare l'incarico e riferire a loro. Passo dopo passo l'uomo diventa un vero e proprio infiltrato della polizia nella cosiddetta operazione Albatros. Per quattro anni Gianfranco fa la spola con il Sud America e tra una riunione con i narcos e una con la polizia trova il tempo di entrare nelle grazie di Elías Piñeiro Fernandez. Il boss spagnolo gli regala un Rolex per ogni affare andato a buon fine, da qui deriva Gli orologi del diavolo, il titolo del libro e della fiction con Beppe Fiorello.
Nel frattempo Marika lo lascia. Gianfranco le racconta troppe bugie sui suoi spostamenti dovuti alla sua vita da infiltrato che lei ignora e che lui non può svelarle. L'uomo finisce anche in prigione, arrestato dalla Polizia francese durante un'operazione di trasporto di droga da Bocca di Magra alla Spagna. L'uomo resta in prigione per non far cadere la sua copertura e quando esce torna a collaborare con la polizia italiana.
Grazie all'aiuto di Gianfranco Franciosi le autorità italiane portano a termine un sequestro di cocaina purissima senza precedenti in Europa per un valore di 28 miliardi di euro.
Il meccanico navale ligure spera di poter tornare alla sua vita normale ma Elías sfugge alla cattura e i narcotrafficanti mettono una taglia su Gianfranco che è costretto a nascondersi.
Gianfranco Franciosi viene inserito nel programma testimoni, è costretto a cambiare identità e soggiorno in continuazione e in un'intervista a Vanity Fair ha detto che lo Stato lo ha abbandonato "Nel programma testimoni è previsto il reinserimento lavorativo nella pubblica amministrazione. In tanti anni mi è arrivata una sola proposta: un posto da becchino. A Cuneo."