Nella vita non si può saper fare tutto. Non solo George R.R. Martin è stato pesantemente criticato per la sua conduzione della cerimonia di consegna degli Hugo Awards 2020, tenutasi on line, ma sulla testa dello scrittore sono piovute accuse di razzismo e transfobia.
Nell'anno in cui gli Hugo Awards, premi dedicati ai migliori scrittori di fantasy e fantascienza, hanno celebrato un sestetto di nomination per il miglior romanzo dell'anno tutta al femminile, George R.R. Martin ha chiamato in causa ripetutamente figure notoriamente razziste della comunità della science-fiction, inoltre lo scrittore ha alterato la pronuncia di molti nomi, compreso quello della vincitrice Rebecca F. Kuang e di FIYAH, magazine Black su cui scrivono scrittori neri.
Tra gli autori citati da Martin, H.P. Lovecraft e John W. Campbell, il cui lavoro sarebbe stato promosso ripetutamente dall'autore delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, come ha sottolineato lo scrittore Andrew Liptak facendo la cronaca dell'evento in una newsletter:
"Tra un segmento e l'altro, Martin ha usato il tempo a disposizione per promuovere il lavoro di Campbell, Lovecraft e per raccontare storie sulle sue partecipazioni a convention negli anni '60 - '70 e '80".
Lovecraft era noto per le idee xenofobe, antisemite ed era un sostenitore della supremazia bianca. Campbell, fondatore del magazine Astounding Stories of Super-Science, diffondeva idee razziste e prive di fondamenti scientifici, scelta peculiare per essere ricordato in questa edizione degli Hugo Awards.
Nel 2019, durante il discorso di ringraziamento dopo aver vinto il John W. Campbell Award come miglior scrittrice emergente, Jeannette Ng ha definito Campbell un fascista: "attraverso il suo controllo editoriale di Astounding Science Fiction, è responsabile di aver settato il tono della fantascienza che ancora influenza il genere oggi. Sterile. Maschile. Bianco. Pronto a esaltare le ambizioni di imperialismo e colonizzazione". Inevitabili le critiche di coloro che hanno assistito all'evento on line sul presentatore George Martin che per altro si sarebbe, invece, dimenticato di citare la scrittrice nera N.K. Jemisin, che ha vinto il premio per il Miglior Romanzo per tre anni di seguito, risultato storico.
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CoNZealand, organizzatore del WorldCon di quest'anno - evento che ospita anche gli Hugos - si è profuso in scuse sul sito ufficiale e via Twitter scrivendo: "Ci scusiamo sinceramente per ciò che non ha funzionato. Ci scusiamo per la pronuncia sbagliata dei nomi e per la mancanza di rispetto implicita. Ci facciamo carico di ciò che è successo. Siamo stati ospitati su una piattaforma agnostica che non ha posto restrizioni sui discorsi di nessun partecipante."
Per quanto riguarda George R.R Martin, lo scrittore non si è scusato direttamente, ma ha pubblicato una vaga citazione di Voltaire in cui si legge: "Siamo pieni di debolezze ed errori: perdoniamoci l'un l'altro per le nostre follie".