Negli anni '80 Rob Lowe faceva parte del novero di giovani attori in erba lanciati dal film di Francis Ford Coppola del 1983, I ragazzi della 56ª strada, insieme a Ralph Macchio, Matt Dillon, Patrick Swayze e Tom Cruise. In seguito la carriera dell'attore ha subito parecchi alti e bassi e in un'intervista a USA Today è tornato indietro agli sliding door del proprio percorso professionale.
Lowe avrebbe dovuto recitare da protagonista in Footloose ma subì un importante infortunio al ginocchio che gli precluse la partecipazione, venendo sostituito da Kevin Bacon:"La cosa terribile è che io ero il prescelto. Avrei ottenuto quella parte. Dovevo solo fare la coreografia, che era su una canzone degli Styx, tra l'altro. Non il massimo, si concludeva con quella scivolata sul pavimento sulle ginocchia. Il mio ginocchio è letteralmente esploso. Mi portarono fuori in barella. Mentre mi portavano via, i produttori dicevano 'Dovremo prendere un vero ballerino professionista'. Una settimana dopo il mio recupero ho letto che avevano scelto Kevin Bacon. È lì che ho capito cosa significa Hollywood".
Le occasioni perdute
Nonostante l'incredibile opportunità ricevuta grazie al suo infortunio, secondo Rob Lowe, Kevin Bacon non fu così riconoscente:"Ci sono due modi in cui sono stato molto utile alle carriere di altri attori. Rovinare il mio ginocchio ha davvero aiutato Kevin Bacon, e rifiutare Grey's Anatomy ha davvero aiutato Patrick Dempsey. Ne ho parlato con Kevin, mi ha detto 'Comunque non avresti avuto la parte'".
Rob Lowe ha convissuto parecchi anni con problemi legati a dipendenze negli anni '80, tunnel dal quale è uscito ormai da tre decenni. L'attore non ha rimpianti legati al passato:"Sono felice di aver vissuto la vita che ho vissuto perché non ho rimpianti ma ero davvero pronto ad allenare in Little League [lega di baseball], intagliare zucche per Halloween, leggere libri e servire il pranzo caldo il mercoledì. Fino ai 26 anni ho investito tutto il mio tempo nella carriera. Poi ho investito in me stesso; la mia spiritualità, il mio percorso di guarigione, il mio matrimonio, la mia famiglia. Molto di questo è stato difficile. E nessuno ha una vita perfetta... Ma sono grato per tutto questo".