Focus sull'Italia al Festival dei Popoli

El Sicario Room 164 e Cielo senza terra tra le pellicole che faranno parte del Panorama Italiano. Nella giuria della rassegna anche l'italiano Michelangelo Frammartino.

"Difendere e diffondere il documentario, una forma di cinema, che ha fatto dell'etica dell'informazione e della riflessione sui rapporti fra l'io e il mondo il suo segno distintivo". Con questi obiettivi Luciano Barisone, direttore del Festival dei Popoli, presenta "Panorama Italiano", la nuova sezione della 51esima edizione del festival internazionale del film documentario in programma dal 13 al 20 novembre a Firenze presso il cinema Odeon. La nuova sezione proporrà sei lungometraggi rappresentativi della migliore produzione nazionale dell'ultimo anno: spiccano i nomi di Gianfranco Rosi con El sicario Room 164 sulla vita di un killer e l'anteprima mondiale del giovane documentarista fiorentino Giovanni Donfrancesco Oro splendente. Ritorno in Cambogia sulla storia di un uomo che oggi vive in Italia e torna in Cambogia 25 anni dopo dove era riuscito a scappare dal regime di Pol Pot. Gli altri titoli sono Tra terra e cielo di Joseph Péaquin sulla medicina naturale nei boschi della Valle d'Aosta; Cielo senza terra di Giovanni Davide Maderna e Sara Pozzoli sul rapporto tra padre e figlio; I'm Jesus di Valerie Gudenos e Heloisa Sartorato su tre storie ai margini tra Siberia, Inghilterra e Brasile e La valle della luna di Giovanni Buccomino, focus sugli abitanti della valle della luna in Sardegna. I sei lungometraggi concorreranno al Premio "Selezione Cinema.doc Firenze" (che prevede la distribuzione in alcune sale cinematografiche di Roma) e al Premio attribuito dal pubblico.

Inoltre, il Festival dei Popoli annuncia la giuria internazionale del Festival che assegnerà i premi di 10mila euro al miglior film e di 5mila euro alla migliore regia (quest'ultimo in collaborazione con la Fondazione Ente dello Spettacolo) per il concorso lungometraggi, e 2500 euro al miglior cortomertaggio. A rappresentare l'Italia sarà il regista Michelangelo Frammartino nella giuria internazionale composta da Lech Kowalski (regista americano), Javier Packer (direttore di Cinéma du Réel in Francia), Tiziana Soudani (produttrice svizzera) e Aliona Shumakova (consulente della Mostra del cinema di Venezia).