La domanda sulla ricerca di Flavia Vento su cosa ci sia dopo la morte è arrivata, durante la prima puntata di Belve, verso la fine di un'intervista surreale, in cui si è parlato di amori (inesistenti o presunti) con Tom Cruise e Bruce Willis, di rivelazioni e apparizioni mistiche sulla via del minigolf, perfino di una poesia che sarebbe stata dettata direttamente da Giacomo Leopardi. La risposta a quella domanda è stata altrettanto irreale, tanto da spingere Francesca Fagnani a scomodare perfino Massimo Troisi.
Flavia Vento la mistica, tra vite passate e Scientology
Francesca Fagnani aveva già anticipato che l'intervista con la soubrette romana sarebbe stata "eccezionale", e qualcosa ci diceva di prendere quell'attributo con grande ironia. La risposta alla prima domanda di rito ("Che belva si sente?"), infatti, è già indicativa del prosieguo: "Io non sono mai stata una belva, ero una dea e vivevo nell'antico Egitto. Ero Iside alata, metà donna e metà falco". Più avanti ha svelato di essere stata anche un'altra creatura leggendaria: "A un anno nuotavo già, perchè in un'altra vita ero una sirena".
Legata a Scientology ("Solo chi ha una grande mente può seguire Scientology, ma è un posto normale, dove ti accolgono, un centro come gli altri"), legata, dice lei, da una connessione spirituale a Tom Cruise (in realtà truffata da qualcuno che per mesi si è finto l'attore hollywoodiano), Flavia Vento ha raccontato anche del suo legame con il soprannaturale. La showgirl sostiene infatti da anni di aver avuto visioni della Madonna, in particolare una mentre si trovava in un minigolf della capitale, e di essere entrata in contatto con lo spirito di Giacomo Leopardi mentre si trovava in visita a Recanati. Dall'esperienza sarebbe nata una poesia, condivisa già nel 2017 sull'allora Twitter, "dettata" proprio dal defunto poeta.
Il culmine di questo discorso è stata la domanda "L'unica cosa che le sta più a cuore è scoprire che c'è dopo la morte?", a cui Flavia Vento ha risposto con "La morte non esiste, ti do questa notizia". Francesca Fagnani, interdetta e sorpresa, ha citato la battuta cult di Massimo Troisi nel film Non ci resta che piangere, che, di fronte al memento mori di un insistente predicatore, ha promesso di prenderne nota.