Tra la Rai e Sanremo non è più tempo di fiori. La storica collaborazione scricchiola sotto il peso di richieste economiche sempre più esigenti, tra cui un milione in più per l'affitto della location, una percentuale sugli incassi pubblicitari e persino la richiesta di nuovi eventi aggiuntivi in città. A tutto questo si somma un Teatro Ariston rimasto fermo agli anni d'oro della televisione, con strutture che non soddisfano più le esigenze di una produzione moderna. Intanto a Viale Mazzini si guarda avanti con una certezza: il Festival si farà, ma forse altrove.
La Rai rompe con Sanremo e dal 2027 pensa ad altre mete

Il 2026 resterà l'ultimo appuntamento certo con la Riviera dei Fiori, più per questioni di tempistiche che per una reale volontà. Poi, tutto può cambiare. In cima alla lista dei desideri della Rai - unica partecipante al bando per i diritti, dopo che sia Discovery che Mediaset si sono tirate fuori - ci sono località affacciate sul mare, con charme, strutture adeguate e voglia di accogliere sul serio l'evento musicale più visto d'Italia.
Sorrento sogna con il Golfo di Napoli sullo sfondo, Rimini si candida con il supporto dell'Emilia-Romagna e Viareggio promette una Versilia in grande spolvero. Si valutano anche la costa pugliese, con il Gargano, e la carta Torino, che ha già dato prova di sé con l'Eurovision. Tutti scenari affascinanti, tutti pronti a dire "presente".
Un Festival che cambia città: da Sanremo a tutta l'Italia
L'idea più suggestiva? Un Festival a rotazione: due edizioni in una località, poi si riparte. Una vera e propria tournée istituzionale che trasformerebbe la kermesse in una vetrina dell'Italia musicale e geografica. Un palco che ogni anno racconta un angolo diverso del Paese.
Il mondo discografico approva, la politica inizia a muoversi. Vincenzo De Luca ha già alzato la mano per la Campania, stessa cosa per l'Emilia-Romagna, ma l'interesse è bipartisan e trasversale: l'Italia intera vuole il Festival. E Sanremo? Rischia seriamente di restare con un pugno di fiori in mano.
La musica va dove c'è futuro, non solo tradizione
La certezza, per ora, è una: il 2026 si farà ancora all'Ariston. Ma dopo? La musica, si sa, non ama le gabbie. E forse è giunto il momento che anche il Festival, dopo 70 anni nello stesso teatro, inizi a viaggiare. A cambiare orizzonte. A scrivere una nuova melodia.