Eyjafjallajökull: lava e ceneri su National Geographic Channel

Venerdì 7 maggio, in prima serata, il canale 402 di Sky presenta le immagini inedite dell'eruzione del vulcano che ha bloccato il traffico aereo con pesanti ripercussioni sull'economia.

Cieli d'Europa invasi da nubi di ceneri vulcaniche. Migliaia di aerei fermi a terra. Milioni di persone bloccate negli aeroporti. Treni e auto a noleggio in affitto presi d'assalto. Danni economici per milioni di euro. Questi alcuni degli effetti provocati dall'esplosione del vulcano islandese Eyjafjallajökull, avvenuta il 14 aprile 2010. Uno dei disastri naturali più eclatanti degli ultimi anni viene ora raccontato con immagini assolutamente inedite dal documentario di National Geographic Channel (canale 402 di Sky), Il vulcano che bloccò il mondo, in onda venerdì 7 maggio alle 21.10.

Le telecamere di National Geographic sono state le prime a riprendere tutte le diverse fasi della catastrofe: dagli attimi precedenti l'esplosione all'eruzione vera e propria fino alla formazione della gigantesca nube di cenere. Infatti una troupe di National Geographic si trovava già in Islanda per girare un documentario sul vulcano.

Insieme al geologo Haraldur Sigurdsson, docente alla Rhode Island University, il regista del documentario Johann Sigfússon ha noleggiato un elicottero, è riuscito a sorvolare il vulcano mentre era in piena eruzione, atterrando vicino al cratere. Come lui stesso racconta, "il suono e la vista erano inimmaginabili. Ogni dieci minuti un fortissimo boato ci faceva letteralmente sobbalzare. La nube creata dall'esplosione era enorme, un'immenso muro grigio: potevamo sentire la cenere sulla faccia e in bocca".

Il documentario proporrà anche le suggestive immagini dei satelliti NASA che illustrano l'avvenimento dallo spazio. E presenterà numerose testimonianze oculari nonché le opinioni di diversi studiosi che proveranno a spiegare l'esplosione e i suoi effetti a livello mondiale. Secondo gli scienziati, l'eruzione di Eyjafjallajökull non era prevedibile e potrebbe condizionare l'attività del vicino vulcano Katla, ancora più instabile.