In Maxxxine, Elizabeth Debicki interpreta una regista, ma nonostante la sua partecipazione al capitolo finale della trilogia di Ti West con Mia Goth l'attrice ammette di non amare l'horror perché il suo lavoro le crea già sufficiente tensione. Durante una chiacchierata con :Collider, l'attrice ha chiarito se per il personaggio della cineasta Liz Bender, regista del film fictional The Puritan II, ha tratto ispirazione dallo stesso Ti West.
"Una delle cose che ho amato del film è che c'è un po' di Ti West in Liz, credo. Ti è un regista molto intelligente, ha capito che l'horror è un eccellente cavallo di Troia per trasmettere un messaggio e per le performance, permette alle persone di mostrare il proprio talento attoriale. Quindi a volte penso che ci sia un po' di Ti in lei. La cosa che mi ha fatto davvero ridere quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta è stato quanto parla. Adora parlare. Conosco vari registi che amano parlare. Credetemi, anche agli attori piace parlare, ma non ho mai lavorato con nessuno come Liz Bender".
Elizabeth Debicki è grata per aver potuto lavorare con i più grandi registi del settore, nonostante la paura
Da Ti West a Baz Luhrmann, da James Gunn a Steve McQueen, Elizabeth Debicki è orgogliosa di aver collaborato con alcuni dei più grandi cineasti in attività. Tra i lavori che le stanno più a cuore l'esperienza in Tenet, dove è stata diretta da Christopher Nolan, che ricorda con grande emozione.
"Ho lavorato con gli esseri umani più belli, sono anche con persone con cui avevo davvero paura di lavorare, e ho pensato: 'Oh mio Dio, saranno terrificanti e spietati.' Penso a Chris Nolan. Voglio dire, è un Dio del cinema e io mi chiedevo 'Come sarà quel set?' Penso che sia una persona straordinaria e un genio, lo adoro, ma avevo timore nell'accostarmi alla sua opera. Mi sono sentita molto fortunata quando ho scoperto che anche le persone di cui avevo timore si sono dimostrate buone e gentili".
Il lavoro di Elizabeth Debicki le fornisce dunque talmente tante emozioni da non aver bisogno di un surplus di tensione provocato dal genere horror, che ammette di non amare, come spiega a Entertainment Weekly: "Come ogni adolescente, andavo ai pigiama party e alle feste di compleanno, ma presto ho capito che era la gente a terrorizzarmi. Penso che i miei giorni da fan dell'horror siano finiti un giorno mentre stavo guardando un film di paura - non ricordo quale - con la mia migliore amica. Avevamo 16 anni, all'improvviso suo padre bussò alla finestra terrorizzandoci a morte. Non ho bisogno di essere spaventata, non amo le emozioni forti, non amo l'orrore. Il mio lavoro mi inietta già abbastanza adrenalina ogni giorno".