Edoardo Leo è ingrassato 22 chili per interpretare Jago: "Volevo distruggere l'immagine di bel ragazzo"

Edoardo Leo ha svelato i retroscena della trasformazione fisica per il ruolo di Jago in Non sono quello che sono, adattamento di Otello che segna il suo debutto alla regia.

Edoardo Leo è ingrassato 22 chili per interpretare Jago: 'Volevo distruggere l'immagine di bel ragazzo'

Un villain a tutto tondo lo Jago di Edoardo Leo. Per calarsi nei panni del celebre personaggio shakespeariano nel suo debutto alla regia Non sono quello che sono, l'attore romano ha rivelato di essere ingrassato 22 chili per distruggere l'immagine di bel ragazzo, ma per tornare al suo peso standard ha impiegato un anno.

Non Sono Quello Che Sono   Edoardo Leo
Non sono quello che sono: un primo piano di Edoardo Leo a Locarno 2023

Non sono quello che sono - The Tragedy of Othello di W. Shakespeare, rilettura in chiave romanesca dell'Otello, è stata un'esperienza estrema per Leo, che ha calato la tragedia shakespeariana nel sottobosco della malavita di Ostia. Dopo la presentazione in anteprima al Locarno Film Festival 2023, il film dovrebbe arrivare nei cinema la prossima primavera. Nel frattempo l'attore romanzo ha confessato al Messaggero che per perdere i 22 chili messi su per il ruolo di Jago, "ha impiegato un anno infernale".

"Volevo liberarmi dall'immagine del bel ragazzo con le spalle larghe che fa le foto glamour con lo smoking, volevo distruggerla", ha spiegato. "Ci sono voluti tre mesi e qualcosa per ingrassare. Prendere 22 chili è stato bellissimo. Ho mangiato pasta a pranzo e cena tutti i giorni. Per perderli se n'è andato un anno, un inferno".

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L'arte per sensibilizzare

L Ordine Del Tempo Credits Giorgio Zucchiatti La Biennale Di Venezia 2
L'ordine del tempo: Edoardo Leo durante il photocall alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Edoardo Leo chiarisce che "la trasformazione fa parte del mio mestiere. E' bello diventare un altro. Psicologicamente è stato faticoso e doloroso, ma rivedendomi non mi sono riconosciuto, quindi è andata bene. L'etichetta del bello e simpatico se la ritrovano addosso tutti quelli che hanno successo inevitabilmente. Non voglio restare confinato nel recinto dorato delle commedie che, sia chiaro, continuo ad amare".

Per il ruolo di Emilia, la moglie di Jago uccisa a sangue freddo dal suo stesso compagno, Edoardo Leo ha voluto Antonia Truppo, che ha infuso il suo dialetto napoletano nella trascrizione fedele da Shakespeare. La sorte toccata al personaggio di Emilia permette al neoregista di denunciare il tema del femminicidio, tragicamente presente nella cronaca quotidiana: "Nel 2023 finora siamo arrivati a 79 donne ammazzate, quindi viviamo un'emergenza. In qualche modo ho sempre fatto così: anche nelle commedie più divertenti ho affrontato temi come lavoro, crisi economica, fallimento personale".