Donato Bilancia: morto il serial killer che ha ispirato i film di Argento e Soavi

Donato Bilancia è morto per Covid il 17 dicembre 2020: il celebre serial killer aveva ispirato alcuni film di Michele Soavi e Dario Argento

Donato Bilancia è morto per Covid il 17 dicembre 2020. Il celebre serial killer aveva ispirato alcuni film di Michele Soavi e di Dario Argento. I delitti attribuiti a Bilancia sono avvenuti tra il 1997 e il 1998 tra la Liguria e il Piemonte. L'uomo stava scontando una condanna a 13 ergastoli per 17 omicidi e a 16 anni per un tentato omicidio. Celebri erano i suoi soprannomi "il mostro dei treni" e "il serial killer delle prostitute".

Le gesta di Donato Bilancia hanno finito per ispirare un film di Michele Soavi e uno di Dario Argento. Il primo - famoso aiuto-regista di Argento - ha diretto Ultima pallottola, miniserie TV mandata in onda nel 2003 su Canale 5 e interpretata da Giulio Scarpati, Antonio Catania e Carlo Cecchi. La serie in due puntate racconta la storia del capitano Stefano Riccardi, chiamato ad indagare sugli omicidi di numerose prostitute nel giro di tre mesi. Prima di essere assassinate, le donne vengono coperte con un velo sul volto e vengono colpite, poi, con un singolo colpo di pistola alla nuca.

Una sequenza del thriller Nonhosonno di Dario Argento.
Una sequenza del thriller Nonhosonno di Dario Argento.

Il film di Dario Argento ispirato da Donato Bilancia, invece, è Non ho sonno, diretto nel 2001 e girato nella città di Torino, come il più noto Profondo Rosso. Il cast del film vanta i nomi di Max von Sidow, Stefano Dionisi e Gabriele Lavia. Nonostante non sia stato molto apprezzato da critica e pubblico, Non ho sonno ha ottenuto due nomination ai Nastri d'Argento per il migliore montaggio e la migliore colonna sonora. Il film condensa le ossessioni di Dario Argento e, considerando la breve distanza di tempo intercorsa tra il 2001 e gli omicidi ad opera di Donato Bilancia, è impossibile non volgere la mente nei confronti del serial killer. D'altronde, anche il progetto di Argento focalizza la sua attenzione su omicidi concentrati nella città di Torino tra il 1983 e il 2000. Ancora una volta, la verità non è ciò che sembra ma sarà necessario scavare sotto gli strati della realtà.