Donald Trump, Alan Cumming lo attacca in tv: “Gli stupratori sono trattati meglio delle persone trans”

La star di X-Men ha criticato apertamente il presidente degli Stati Uniti con un monologo diventato ben presto virale sul web.

Primo piano di Alan Cumming

Impegnato nella presentazione da ospite del Jimmy Kimmel Live, Alan Cumming ha preso pubblicamente le difese della comunità trans, attaccando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Attraverso un monologo diventato presto virale sui social, Cumming ha smontato l'assurda teoria del complotto transfobica secondo cui degli stupratori si fingerebbero trans per entrare nei bagni delle donne, sottolineando come non ci siano prove che dimostrino tali affermazioni.

L'attacco di Alan Cumming a Donald Trump

"Perché mai uno stupratore dovrebbe darsi la pena di fingere di essere una persona trans in un Paese che in realtà tratta meglio gli stupratori che le persone trans?" è la frase circolata con maggior insistenza sui social.

Nel suo monologo, Alan Cumming ha definito le persone trans dei supereroi, descrivendole come esseri umani speciali e magici: "Crescono in una società che non li capisce, li emargina e spesso li colpisce. Come i supereroi, i miliardari malvagi vogliono farli sparire senza alcun motivo".

Poi la chiosa finale: "Le persone trans non sono una novità. Esistono da sempre e non andranno da nessuna parte, non importa quanto l'amministrazione Trump cerchi di farvene avere paura".

La politica di Donald Trump contro le persone trans criticata da Alan Cumming

Alan Cumming ha ricordato nel monologo le posizioni di Trump contro la comunità trans, in particolare gli ordini esecutivi con i quali ha limitato l'accesso alle cure mediche, vietato la presenza di persone trans nell'esercito e affermato che esistono solo 'due sessi'.

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Cumming ha spiegato che ritiene ipocrita pensare che le persone trans siano una minaccia per le donne, citando la lunga storia misogina del presidente USA e le accuse di molestie nei suoi confronti.

Le parole di Alan Cumming arrivano nel bel mezzo del putiferio legato al presunto rifiuto di Trump di pubblicare documenti legati al famigerato molestatore Jeffrey Epstein, a causa del suo rapporto con il finanziere.