Django Unchained, uno storico boccia il western di Quentin Tarantino: "Tutto esagerato"

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Jamie Foxx è Django

Un cowboy in carne e ossa e uno storico del Vecchio West hanno analizzato Django Unchained e dato al western di Quentin Tarantino un voto molto basso in termini di accuratezza storica.

Uscito nel 2012, il film segnò la prima grande incursione di Tarantino nel genere western e racconta la storia dello schiavo liberato Django (Jamie Foxx), che si allea con un cacciatore di taglie tedesco, il dottor Schultz (Christoph Waltz), per salvare sua moglie dal malvagio proprietario della piantagione Calvin Candie (Leonardo DiCaprio). La storia abbraccia molti aspetti del Vecchio West, il tutto in un modo molto tarantiniano.

In un recente video per Insider, lo storico del Vecchio West Michael Grauer ha quindi insistito sull'accuratezza storica di Django Unchained. Potete visualizzare il video direttamente di seguito.

"Non c'erano abbastanza uomini di legge formali, quindi alla fine ci sono i cacciatori di taglie che sono considerati in qualche modo forze dell'ordine, e tendevano a operare oltre i limiti del comportamento corretto per un uomo di legge. C'erano alcune donne di legge, ma non molte, e questa è una distinzione importante", ha iniziato lo storico.

Successivamente, ha criticato la somma troppo alta della taglia: "Per quanto riguarda la taglia di 7.000 dollari, mi sembra eccessiva. La maggior parte di queste città erano così povere da non poter offrire taglie così alte".

Lo storico salva però l'alleanza tra Django e Schultz: "Per quanto riguarda la loro collaborazione e il fatto che lui gli abbia insegnato l'estrazione rapida e l'abilità con le armi da fuoco, credo che dovremmo concentrarci sugli immigrati tedeschi. I tedeschi erano abolizionisti. Non credevano affatto nella schiavitù, e quindi il fatto che lui aiuti a liberare il personaggio di Jamie Foxx è probabilmente abbastanza insolito, ma non terribilmente incoerente con i loro sentimenti sulla schiavitù".

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Non era poi così semplice uccidere qualcuno per la strada: "Mi sorprende che i film western realizzati negli ultimi anni mostrino ancora che si poteva sparare a qualcuno per strada senza alcuna ripercussione. Se commettevi un crimine, andavi in prigione. Si veniva incriminati, si veniva arrestati, si veniva chiamati in giudizio e alla fine si aveva un processo. Dirò qualcosa sullo sceriffo a cui spara, che sostiene essere il fuorilegge Willard Peck, cosa che succedeva abbastanza spesso. Capitava che un fuorilegge decidesse di reinventarsi uomo di legge".

"Per quanto riguarda la trama, sotto certi aspetti, ancora una volta, va oltre la credibilità, perché Quentin Tarantino esagera tutto".