Diego Abatantuono: "Pippavamo coca quasi tutti a Milano, io a quell'epoca ero come Checco Zalone"

Diego Abatantuono, intervistato in esclusiva da La Repubblica, si è aperto a proposito di Checco Zalone ed ha anche parlato del suo uso di droga: 'Pippavamo quasi tutti a Milano'.

Diego Abatantuono ha appena presentato il suo nuovo libro, intitolato "Si potrebbe andare tutti al mio funerale", svelando alcuni aneddoti relativi alla sua vita privata e alla sua carriera: da Checco Zalone, alla cocaina, il celeberrimo attore e comico italiano si è aperto ed ha parlato senza filtri durante l'intervista esclusiva de La Repubblica.

"Pippavamo coca quasi tutti a Milano ma io non ho mai assunto eroina, al Giambellino avevo visto morire troppa gente. Ho fatto in modo di fermarmi in anticipo, mai sull'orlo del baratro, ho sempre conosciuto me stesso e i miei limiti. Per un momento fu di moda il popper, una fialetta che credo servisse per rianimare le persone e a noi provocava un riso irrefrenabile", ha spiegato Abatantuono.

"Ricordo una notte in diciotto dentro lo stanzino delle luci, uno sull'altro, incapaci di fermare le risate", ha continuato il celebre attore. "Sono cose che puoi fare poche volte e lo stesso accadde con la cocaina. Fu una fase di passaggio che mi aiutò a distinguere."

Infine, a proposito dei suoi esordi, Diego Abatantuono ha raccontato: "Il personaggio di Eccezzziunale veramente è perfettamente attuale, parla dei migranti africani di oggi, parla dei leghisti, parla di chi è talmente ansioso di integrarsi che diventa razzista verso i simili. Un personaggio che funzionava. Ma mentre Zalone, formidabile, ha saputo amministrare i suoi film, a me ne fecero fare 12 in due anni. E poi ci fu il tradimento, le tasse non pagate, i soldi rubati. Una cosa violenta che mi ha sderenato. Il personaggio non l'ho fatto più".