Demon Slayer e Chainsaw Man possono essere eletti come Miglior Film d'Animazione agli Oscar quest'anno

Il 2025 sta diventando un anno strategico per l'animazione giapponese, che continua a raccogliere risultati globali e ora tenta un ingresso più deciso nella stagione dei premi. Con l'Academy che apre la corsa a cinque titoli anime, il settore si avvicina a un traguardo inseguito da anni.

Una scena di Demon Slayer

L'Academy ha ammesso 35 film nella categoria Miglior Lungometraggio Animato degli Oscar 2025, tra cui cinque anime importanti dome il nuovo film di Demon Slayer e Chainsaw Man. Un passo cruciale per opere amatissime dal pubblico ma spesso ignorate dai premi, capaci quest'anno di insinuarsi nella conversazione dell'industria.

L'apertura dell'Academy e la nuova geografia degli anime al cinema

Gli anime, da tempo protagonisti delle sale internazionali, stanno vivendo una stagione di consolidamento che si estende oltre il botteghino. L'Academy ha infatti annunciato che 35 lungometraggi rientrano tra gli eleggibili per il Miglior Film d'Animazione ai 98° Oscar, includendo cinque produzioni giapponesi: Chainsaw Man - Il Film: La Storia di Reze, Colorful Stage! The Movie: A Miku Who Can't Sing, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello dell'Infinito, 100 Meters e Scarlet.

Demon Slayer Kimetsu No Yaiba Il Castello Dell Infinito Foto
Una scena di Demon Slayer

Titoli molto diversi tra loro, accomunati però dall'avere costruito nel 2025 un seguito ampio e solido, frutto di investimenti produttivi sempre più sofisticati e di una distribuzione internazionale agile, capace di portare sul grande schermo mondi narrativi che qualche anno fa sembravano confinati a un pubblico di nicchia.

L'ingresso nella lista degli eleggibili non equivale ancora a una nomination, ma rappresenta un segnale importante per l'industria giapponese, spesso confinata a un riconoscimento prevalentemente commerciale - basti pensare all'eco globale di Demon Slayer: Infinity Castle, descritto come un autentico fenomeno nelle sale ma percepito, da parte della critica più conservatrice, come prodotto meno "premiabile".

L'Academy, però, apre spiragli: la selezione iniziale consente a questi titoli di concorrere anche in altre categorie, dal Miglior Film Internazionale al Miglior Film, ampliando uno spazio che negli anni è rimasto stretto e difficilmente accessibile. Il voto sarà nelle mani dei membri dell'Animation Branch e di altri membri dell'Academy che rispettino i requisiti minimi di visione, lasciando intuire una competizione complessa ma non irrealizzabile.

Tra precedenti storici, aspettative e il sogno di Demon Slayer

Gli anime hanno già conquistato la statuetta in passato: The Boy and the Heron ha vinto il premio due anni fa, dimostrando che la distanza culturale tra Hollywood e il Giappone può essere colmata. Eppure, come ricorda l'articolo, i titoli shonen - pur dominando in termini di popolarità - sono rimasti ai margini della conversazione dei premi, poco percepiti come "adatti" al linguaggio dell'Oscar. È qui che entra in gioco la strategia delle piattaforme e dei distributori internazionali, in particolare Crunchyroll, che per Demon Slayer: Infinity Castle ha deciso di intensificare la campagna di sostegno.

Chainsaw Man Il Film La Storia Di Reze Scena Action
Una scena di Chainsaw Man

Rahul Purini, CEO di Crunchyroll, ha ribadito in un'intervista a The Hollywood Reporter che la qualità dell'opera merita di essere riconosciuta: "Pensiamo che il film sia straordinario, l'animazione, la storia, la qualità sotto ogni aspetto. Quindi sì, i fan meritano assolutamente che il film venga preso in considerazione per i premi. Faremo la nostra parte per assicurarci che riceva il giusto livello di supporto per essere valutato in tutte le categorie per cui potrebbe essere idoneo."

Chainsaw Man The Movie: Reze Arc, la recensione: quando animazione e storia fanno "BOOM" Chainsaw Man The Movie: Reze Arc, la recensione: quando animazione e storia fanno 'BOOM'

Le sue parole riflettono una consapevolezza nuova: la possibilità che un titolo shonen - genere considerato troppo orientato all'azione per essere accolto in ambienti tradizionalmente più elitari - possa finalmente sfondare quella soglia simbolica.

Un obiettivo tutt'altro che semplice, dato il meccanismo degli Oscar, ma non più impensabile in un contesto in cui la percezione globale dell'animazione giapponese sta cambiando rapidamente. La corsa è aperta e il 2025 potrebbe diventare l'anno in cui il divario tra successo popolare e riconoscimento istituzionale inizia davvero a ridursi.