Nonostante sia stato particolarmente breve, il periodo trascorso da Ben Affleck nel DC Extended Universe di Zack Snyder, ha impattato fortemente sulla carriera dell'attore.
Affleck l'ha definita un'esperienza 'estenuante' interpretare Bruce Wayne/Batman in Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League e The Flash e ciò ha influito anche sulla nascita di Artists Equity.
I problemi del DC Extended Universe
Ben Affleck, in un'intervista a GQ, ha spiegato il suo punto di vista:"Quello che è successo è che il tono ha cominciato a diventare troppo cupo per una buona parte del pubblico. Persino mio figlio, all'epoca, era troppo spaventato per guardare il film".

La star non era del tutto contraria al tipo di visione dello studio ma poi comprese l'errore:"Io, personalmente, supportavo l'idea di mostrare un Batman più anziano, ferito e tormentato. Ma quando ho visto com'era venuto ho pensato che avessimo un problema. Lì era chiaro che c'era un regista che voleva andare in una direzione e uno studio che voleva riconquistare il pubblico giovane. Due entità, due persone con obiettivi opposti: è una pessima combinazione".
Ben Affleck ha voltato pagina e ha fondato Artists Equity
Un'esperienza estenuante che Ben Affleck non ripeterebbe mai, anche perché ha perso del tutto l'interesse per il genere dei cinecomic. Dopo la pessima esperienza nel DC Extended Universe, la star ha voltato pagina.
Insieme all'amico storico Matt Damon ha fondato una società di produzione di nome Artists Equity, anche per evitare esperienze di quel tipo:"Voglio creare partnership con registi, cast e studios che siano allineati, dove questo tipo di disallineamento non accada e l'esperienza lavorativa sia molto migliore".

Ben Affleck sostiene inoltre di non aver apportato granché al DCEU, presentandosi sul set spesso con un'energia tutt'altro che positiva. Fu la caotica produzione di Justice League, in particolare, a fargli capire che in quel ruolo si sentiva infelice.