David Fincher ricorda la tensione con Jake Gyllenhall sul set di Zodiac

David Fincher ha raccontato come, durante le riprese di Zodiac, Jake Gyllenhaal fosse distratto da ciò che accadeva fuori dal set dopo l'uscita di Jarhead.

A tredici anni di distanza dall'uscita di Zodiac al cinema, David Fincher torna a parlare del film con Jake Gyllenhaal che è stato considerato da pubblico e critica come uno dei progetti più riusciti della sua filmografia. Impegnato con la promozione del suo nuovo film, Mank, il regista statunitense ha ricordato soprattutto la tensione che c'era all'epoca tra lui ed il protagonista del thriller.

Roma 2017: Jake Gyllenhaal sul red carpet di Stronger
Roma 2017: Jake Gyllenhaal sul red carpet di Stronger

All'epoca dell'uscita di Zodiac, Jake Gyllenhaal rilasciò alcune dichiarazioni al New York Times che fecero ben intendere la tensione intercorsa tra lui ed il regista del film. Gyllenhaal, infatti, dichiarò che David Fincher "dipinge con le persone" e che può diventare "difficile essere un colore". L'attore alludeva alle tensioni derivanti dall'esigente stile di regia di Fincher, che ha visto Gyllenhaal arrivare a ripetere anche 70 volte la stessa scena durante le riprese. In una nuova intervista con il Times, è stato Fincher ad ammettere l'esistenza del rapporto conflittuale con Gyllenhaal, descrivendo quella che lui stesso ha definito una situazione "estremamente semplice".

"Jake era nella posizione poco invidiabile di essere molto giovane e avere molte persone in competizione per riuscire ad ottenere la sua attenzione, mentre lavorava per qualcuno che non ti permette neanche di prenderti un giorno libero", ha detto Fincher. "Credo che tu debba mantenere tutto fuori dalla tua visione periferica. Aveva fatto un sacco di film, anche da bambino, ma non credo che gli sia mai stato chiesto di concentrarsi sulle minuzie, e penso che in quel momento fosse molto distratto".

Stando alle parole di Fincher, la distrazione di Gyllenhall sarebbe da ricollegare all'uscita di Jarhead, un altro film che lo vedeva protagonista e che arrivò nelle sale proprio mentre iniziavano le riprese di Zodiac. Il lungometraggio di guerra diretto da Sam Mendes spingeva l'attore nel blitz della stagione dei premi e, proprio a tal proposito, il regista ha detto: "Aveva un sacco di gente che gli sussurrava che 'Jarhead' sarebbe stato un film imponente, e ogni fine settimana veniva spinto ad andare al festival di Santa Barbara, a quello di Palm Springs e a quello di Catalina. Così, quando si presentava al lavoro, era distratto".

Fincher ha spiegato che le tensioni con Gyllenhaal si sono attenuate alla fine della produzione e che Gyllenhaal si è persino scusato del suo comportamento sul set. Il regista ha ammesso che "Ci sono sicuramente momenti in cui posso essere conflittuale se vedo qualcuno rallentare", ma ha anche aggiunto: "Le persone attraversano momenti difficili. Quindi in quei casi cerco di essere compassionevole al riguardo. Ma ogni giorno rappresenta una spesa importante e potremmo non avere la possibilità di tornare sul set". Fincher ha quindi concluso spiegando: "Dico agli attori tutto il tempo: non taglierò i postumi della sbornia, non taglierò il tuo cane che muore, non taglierò il fatto che hai appena licenziato il tuo agente o che il tuo agente ti ha appena licenziato. Una volta arrivato qui, l'unica cosa che mi interessa è: 'Abbiamo raccontato la storia?'".