A Che Tempo che Fa si è parlato di Coronavirus con Roberto Burioni: il virologo ha confermato la pericolosità del virus che ha tutt'oggi ha fatto 81 vittime in Cina e registrato più d tremila casi di contagio con alcuni casi segnalati anche in Canada, Australia e Stati Uniti.
Roberto Burioni ricercatore molto attivo anche sui social per la divulgazione dei vaccini ha dato utili consigli agli spettatori di Che Tempo che Fa e a Fabio Fazio perché "Non abbiamo il vaccino e bisogna ostacolare la diffusione". Il video che vi proponiamo è visibile anche su RaiPlay.
Burioni senza prendere sottogamba la situazione non ha voluto creare inutili allarmismi "Siamo di fronte a un virus nuovo però non dobbiamo farci prendere dal panico perché qui in Italia il virus ancora non c'è". Il ricercatore ha poi spiegato i vantaggi e svantaggi della situazione attuale "il vantaggio molto grande è che sappiamo già fare la diagnosi, quindi in questo momento quando vediamo una persona sappiamo dire con certezza se è infettata o meno, lo svantaggio purtroppo è che questa malattia può essere trasmessa anche da individui che non hanno sintomi, non sappiamo quanto, però può accadere e quindi questo potrebbe rendere più difficile la lotta contro questo virus".
Evitare ristoranti cinesi? Niente affatto "non c'è nessuno motivo di evitare i cinesi, di non andare nei ristoranti cinesi, questi sono comportamenti senza senso. In questo momento c'è l'influenza quindi chiunque di origine asiatica ha un po' di tosse viene messo tra i casi sospetti, questo non va bene, perché genera allarme nella popolazione. Quello che noi dobbiamo fare è invece usare la testa, la ragione".
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Per il momento il vaccino per il Coronavirus non esiste, conferma Burioni: "Quando dicono che i vaccini sono troppi, io ho sempre detto che i vaccini sono pochi, in questo caso non ce l'abbiamo. Penso che questa partita ce la dovremmo giocare senza, per una futura situazione come questa sarebbe opportuno investirne la ricerca e avere un vaccino per il futuro. Nell'immediato è improbabile, quindi dobbiamo combattere usando una sola arma: ostacolare la diffusione".
Infine ecco le indicazioni utili da seguire in questo momento "Non andate in Cina, punto e basta. Chi arriva dalla Cina deve stare attento, perché questa malattia sembra che abbia un'incubazione da 1 a 14 giorni. Chi torna dalla Cina, nel malaugurato caso che abbia sintomi, non vada al pronto soccorso ma chiami il 118. Io ho proposto, e l'ho detto anche al Ministro, di creare una rete di unità di emergenza che vadano a casa dei pazienti perché l'unica arma che abbiamo è la non diffusione. Per ostacolare la diffusione di malattie di questo tipo bisogna lavarsi spesso le mani. E starnutire sempre nel gomito perché non tocca altre cose".
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