Colin Farrell ha parlato del suo essere un alcolista, di quando, ubriaco, sul set di Minority Report, ha dovuto ripetere ciak 56 volte consecutive, ma l'ha fatto a cuore aperto dalle colonne del Mirror.
"Avevo 24 anni - così spiega Colin Farrell - e chiesi 'Per favore, non farmi lavorare il 1° di giugno perché il mio compleanno è il 31 maggio'. Pensavo che in un film da 100 milioni di dollari avrebbero almeno ascoltato la mia richiesta, così chiesi alla produzione un giorno di permesso. Ma ho dovuto lavorare lo stesso". Nonostante ciò quella stessa notte l'attore festeggiò ugualmente e si prese una sbronza colossale, tanto che l'indomani arrivò sul set di Minority Report praticamente a pezzi. "Sono passati 16 anni da allora - rimarca - e ancora mi ricordo bene quel giorno perché, quando arrivai sul set, ebbi un attacco di panico. Non volevo che capissero come ero ridotto male. Ma fu tutto inutile". Farrell continua dicendo che doveva pronunciare una battuta, ma non riuscì a dirla in modo corretto. "Ricordo che quel giorno venne a trovarmi mia sorella che, umiliata per i miei continui sbagli e per quello che la crew diceva di me, se ne andò via per la vergogna dopo 56 riprese. Sono stato un disastro". A questo poi si aggiunge anche la reazione di Tom Cruise che, innervosito dal comportamento poco professionale del collega, arrivò quasi a picchiarlo.
In seguito l'attore, lanciato grazie al film Tigerland, iniziò un lungo cammino di riabilitazione con il sostegno della famiglia. Una strada tutt'altro che semplice ma che ora, dopo anni di lotta sembra per fortuna solo un brutto ricordo anche se ha lasciato in lui tanti rimorsi per come tutto ciò abbia influito con il suo lavoro: "Mi dispiace perché non saprò mai come sarebbero state le mie performance nei film che ho girato se fossi stato sobrio. Non so se sarebbero state migliori o peggiori. Io non so come sono davvero come attore e non lo saprò mai.", ha concluso l'interprete.