Claudio Amendola ricorda suo padre Ferruccio Amendola: "De Niro lo ringraziò pubblicamente"

Nel corso di un'intervista con l'ANSA, Claudio Amendola ha ricordato suo padre Ferruccio Amendola, celebre doppiatore di Robert De Niro, che lo ringraziò pubblicamente.

Nel corso di un'intervista con l'ANSA in corrispondenza del ventesimo anniversario della morte di Ferruccio Amendola, Claudio Amendola ha ricordato suo padre, celebre doppiatore, tra gli altri, di Robert De Niro che, addirittura, lo ringraziò persino pubblicamente.

Cera Una Volta In America
C'era una volta in America: un'immagine di Robert De Niro

Ferruccio Amendola è stato attore, doppiatore e direttore del doppiaggio. È noto soprattutto per aver prestato la voce a divi di Hollywood come Robert De Niro, Al Pacino, Sylvester Stallone, Dustin Hoffman in alcune significative interpretazioni. In occasione del ventesimo anniversario della sua morte - occorsa il 3 settembre 2001 - Claudio Amendola ha parlato di suo padre e del suo divo hollywoodiano preferito da doppiare, ovvero Robert De Niro. Amendola ha raccontato: "L'attore preferito di papà era Robert De Niro, per me forse il film è C'era una volta in America, con battute che per molti di noi sono intramontabili. Poi De Niro lo ha anche ringraziato pubblicamente!".

L'incontro tra Robert De Niro e il suo doppiatore, Ferruccio Amendola, è avvenuta durante la serata Telegatti 1991, trasmessa in diretta da Canale5. A proposito del lavoro di suo padre, Claudio Amendola ha proseguito: "Comunque lui è stato sempre un passo indietro, faceva parte della vecchia scuola di doppiatori che non cercavano clamore ma solo di fare bene il loro mestiere. Poi ci sono, certo, Al Pacino, Hoffman, Tomas Milian. Una volta ha avuto difficoltà con Stallone in Rocky 3 quando doveva parlare con la mandibola tutta storta, non era affatto facile capirlo e rifarlo, ma è venuto fuori un lavoro eccellente".

Infine qual è il vantaggio di essere il figlio del re dei doppiatori secondo Claudio Amendola? L'attore ha risposto: "Aver avuto un padre come lui fa sì che posso rivederlo spesso e come doppiatore posso risentirlo. Un suo film lo becchi sempre a occhi chiusi, non c'è verso, anche se cambiava timbro per ogni ruolo, era un perfezionista, uno stakanovista".