Cinema chiusi fino al 24 novembre: una decisione difficile, volta a garantire la salute e la sicurezza dei cittadini, sottolinea ANICA in un comunicato ufficiale. L'Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali ha voluto ribadire che andare al cinema non può essere considerata un'attività non necessaria.
"Abbiamo appreso della decisione, molto dolorosa, come ribadito dallo stesso Ministro Franceschini, della chiusura delle sale cinematografiche" - si legge nel comunicato - "Comprendiamo, con senso di responsabilità, la necessità di garantire prima di tutto la salute e la sicurezza dei cittadini attraverso la limitazione degli spostamenti delle persone. Ci sembra però decisivo sottolineare la centralità e l'importanza del cinema in sala come esperienza di arricchimento culturale e sociale, che appartiene ai bisogni necessari e irrinunciabili di una società che vuole vivere e non solo sopravvivere. Ricordiamo che le sale cinematografiche hanno scrupolosamente applicato in questi mesi protocolli severi, elaborati grazie alla collaborazione tra istituzioni e associazioni di categoria, riuscendo così a garantire la sicurezza degli spettatori e trasformando le sale in luoghi a contagio zero."
"I distributori, in particolari quelli italiani, hanno strenuamente resistito continuando a programmare film anche contro ogni logica economica, nell'incertezza assoluta di fronte ai diversi e improvvisi provvedimenti che hanno reso vana qualsiasi forma di pianificazione." - prosegue ANICA commentando la decisione di chiudere i cinema e i teatri fino al 24 novembre ufficializzata nel nuovo DPCM - "Ci impegneremo perchè il provvedimento di oggi abbia carattere assolutamente temporaneo: dopo questa fase, fatta di sacrifici complessi ed economicamente dolorosi, si deve giungere al più presto ad una riapertura programmata, con la piena collaborazione tra il governo, le istituzioni ed esercenti, distributori e produttori."