Christopher Nolan commenta la scelta di Quentin Tarantino: "Per me è difficile immaginare di smettere"

Il regista Christopher Nolan ha commentato la scelta del collega Quentin Tarantino di realizzare solo 10 film nella sua carriera.

Christopher Nolan commenta la scelta di Quentin Tarantino: 'Per me è difficile immaginare di smettere'

Christopher Nolan ha parlato della decisione presa da Quentin Tarantino di interrompere la sua attività come regista cinematografico con il suo decimo film.
The Movie Critic sarà infatti l'ultimo progetto del creatore di Pulp Fiction e Kill Bill.

Il punto di vista di Nolan

Durante il podcast Reel Blend, Christopher Nolan ha spiegato: "Raccontare storie al cinema crea dipendenza ed è molto duro lavoro, oltre a essere divertente. Ti senti spinto a farlo e quindi è un po' difficile per me immaginare la possibilità di smettere di farlo volontariamente".
Il regista di Oppenheimer ha sottolineato che capisce anche la prospettiva del collega: "Il punto di vista di Quentin Tarantino è sempre stato quello e, educatamente, non è mai stato specifico nel parlare di certi film, ma prende in considerazione alcune delle opere realizzate dai filmmaker nei loro ultimi anni di attività e pensa che se non si può essere all'altezza del periodo di massimo splendore sarebbe meglio che quei film non esistessero. E penso sia un punto di vista da vero purista, di un cinefilo che dà valore alla storia del cinema".

Oppenheimer, perché potrebbe essere il film più importante di Christopher Nolan

Il punto di vista del regista

Nolan ha quindi ammesso che non è certo che sarebbe in grado di fidarsi della propria capacità di valutare in modo obiettivo i film che realizza, non riuscendo così a capire se meritano di essere realizzati oppure no: "Sono un grande fan, come lo è Quentin, di film che non sono riusciti del tutto a raggiungere il proprio obiettivo ma hanno qualcosa... C'è un'interpretazione, una questione legata alla struttura, una scena... Elementi meravigliosi che giustificano l'esistenza del film".
Christopher ha comunque ribadito che capisce la prospettiva di Quentin legato alla reputazione e al valore del proprio lavoro, pur non essendo del tutto convinto sia l'approccio giusto.