E' stato un parto difficile, ma alla fine tutto è andato per il meglio: certo il costante interessamento della stampa sulla faccenda non ha fatto che fornire armi all'una o all'altra parte delle trattative, ma ormai è ben noto che i titoli clamorosi e le risposte 'a tono' non sono altro che una parte integrante del rituale di accoppiamento che scatta puntualmente alla fine di un contratto tra attore e network. C'è poi da aggiungere che la denuncia guadagnata da Charlie Sheen per aggressione durante lo scorso Natale ha notevolmente incrementato l'interesse per tutta la vicenda del suo presunto abbandono della serie Due Uomini e Mezzo, la riabilitazione, il supporto morale della crew, insomma, c'è stato abbastanza materiale per far girare la giostra per un bel po' di tempo, forse più del dovuto.
Ma veniamo ai fatti. Il portavoce di Charlie ha dichiarato alla stampa che "Per mettere fine a due mesi e mezzo di speculazione, Charlie non vede l'ora di tornare sul set della CBS". Ovviamente i dettagli del nuovo contratto non sono stati rivelati, ma possiamo azzardare una scommessa e ritenere che un incentivo economico sia stato sicuramente il bacio che ha suggellato questo nuovo matrimonio artistico per altri due anni. Il precente accordo prevedeva un salario di 800 mila dollari a episodio, e anche se i publicist di Sheen negavano con veemenza che l'attore aveva deciso di voltare pagina per questioni economiche, i rappresentanti della CBS avevano già pronta un'offerta per 1 milione tondo tondo a episodio, e con un'atteggiamento di sconfinata sicurezza non hanno mai neanche considerato la possibilità che Sheen potesse scegliere di tagliare davvero i ponti.
In conclusione, il solito balletto di corteggiamento ha funzionato più che bene, ma le traversie per il figlio Martin non sono finite e il 21 Luglio dovrà affrontare il tribunale, dopo che il suo avvocato ha dichiarato l'appello di non colpevolezza per le accuse di minaccia, aggressione di terzo grado e comportamento criminale, in seguito alla denuncia di sua moglie Brooke Mueller. Chissà che il rinnovato contratto non metta una buona parola anche per appianare l'ira funesta della moglie aggredita.